“L’appuntamento Rai di fine 2016 – inizio 2017 da Potenza, dopo già quello dello scorso anno da Matera, costituisce altro positivo momento del denso ed articolato percorso che fra un biennio ormai configurerà Matera, e con essa l’intera Basilicata, quale baricentro culturale europeo.
Riflettori di tale portata percettiva e rappresentativa, in Italia e nel Mondo, vanno colti nella pienezza delle loro potenzialità, dentro ed oltre il pur contingente momento spettacolare, proprio degli appuntamenti che, nel volgere le spalle all’anno in corso, festeggiano, con rinnovate speranze e vivi auspici, l’alba del Nuovo (Anno)”.
Inizia così un intervento del prof. Antonio Lerra, ordinario di Storia Moderna dell’Università degli Studi della Basilicata.
“E la Piazza dalla quale è quest’anno focalizzata l’attenzione RAI sulla e in Basilicata è significativo luogo simbolico identitario, non solo per la Città di Potenza, per la Basilicata e per il Mezzogiorno d’Italia. Essa è, infatti, peculiarmente rappresentativa – continua Lerra – non solo di uno degli spazi italiani simbolo dell’alba della nuova Italia, quella risorgimentale, che a partire dall’età napoleonica (1796-1821) riuscì a lasciarsi alle spalle l’ancien régime, rendendo soggetti e protagonisti i non più sudditi, ma cittadini, ma anche di uno spazio politico-istituzionale e culturale capace di parlare all’Italia ed al Mondo attraverso un illuminista di alto profilo scientifico-culturale, patriota di prima fila del primo snodo del percorso di “costruzione” dell’Italia unita, quale fu, appunto, Francesco Mario Pagano, al quale risulta, e non certo casualmente, intitolata la centrale Piazza potentina dalla quale si festeggerà l’arrivo del 2017.
Una Piazza, peraltro, nel cuore del centro storico della Città capoluogo, la cui toponomastica conserva alcuni rilevanti segni dell’apporto per l’Unità, dal significativo “anello risorgimentale” (Piazza 18 agosto 1860, corso Umberto I, via Mazzini, via Cavour, corso Garibaldi) alla Piazzetta Martiri lucani, via Sacerdoti liberali, via Andrea Serrao, largo e vico Vincenzo D’Errico, piazzetta Emilio Maffei, vicolo Rocco Brienza, via Nicola Alianelli, vicolo Nicola Mignogna, vicolo Emilio Petruccelli, via Giacinto Albini.
E ciò in una Città capoluogo a pieno titolo configurabile come Città del Risorgimento, considerando l’attivo ruolo svolto lungo gli snodi del percorso per l’Unità d’Italia, dalla “ventata rivoluzionaria e repubblicana” del 1799 alla rivoluzione costituzionale del 1820-21, alla “primavera dei popoli” del 1848-49, alla più nota insurrezione del 18 agosto 1860, attuatasi prima dello stesso sbarco di Giuseppe Garibaldi sul continente. Un evento particolarmente glorioso, questo, in ricordo del quale nel 1898 il re d’Italia Umberto I conferì alla Città di Potenza la medaglia d’oro “per il valore dimostrato dalla cittadinanza”.
E’ vivamente auspicabile che, nell’ambito della diretta RAI ad intensa “dimensione spettacolare” per accogliere con i migliori auspici il 2017, si trovi comunque il tempo ed il modo, proprio perché da Potenza e dalla sua significativa Piazza ‘Francesco Mario Pagano’, per richiamare portata e valenza di progettualità e di azioni politiche di patrioti che in nome di valori e di idee-forza a base del difficile percorso di “costruzione dell’Italia unita” diedero, e con orgoglio, anche la propria vita.
A partire, appunto, da Francesco Mario Pagano, “impiccato” in piazza Mercato a Napoli, il 29 ottobre del 1799, nell’ambito della violenta e sanguinosa reazione borbonica che, nella capitale e nelle province, fece seguito alla caduta della Repubblica napoletana del 1799. Nel cui primo Governo egli era stato Presidente del Comitato di legislazione e nel secondo Presidente della Commissione legislativa, profondendo particolare impegno nella tormentata discussione sulla legge feudale e sull’impianto del Progetto di Costituzione. Un Progetto, questo, culturalmente e giuridicamente molto avanzato che, pur modellato – come del resto tutte le Carte costituzionali dell’Italia “giacobina” – sulla Costituzione della “Madre Repubblica Francese”, presentava significative “modifiche”. Così, ad esempio, a differenza della francese Dichiarazione dei diritti e doveri dell’Uomo e del Cittadino, nella quale l’Uguaglianza figurava tra i diritti dell’Uomo insieme con la libertà, la sicurezza e la proprietà, nella napoletana Dichiarazione dei diritti, e doveri dell’Uomo, del Cittadino, del Popolo, e de’ suoi Rappresentanti l’Uguaglianza risultava al primo posto, quale base di tutti gli altri diritti.
Dalla potentina Piazza ‘Francesco Mario Pagano’ riportare all’attenzione dell’Italia e del Mondo valori ed idee-forza fondanti, a partire dal principio base dell’Uguaglianza, sarebbe un messaggio augurale di rilevante valenza e portata, non solo sul piano ideale e culturale”.
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