"Il Vaticano, a differenza del Presidente Pittella, non ha perdonato la bestemmia in onda da Matera per la diretta Rai a Capodanno. Non si tratta di essere tradizionalisti e perbenisti per interpretare il comune sentire dei cattolici quanto piuttosto di ammettere che 600mila euro di soldi regionali-europei se hanno centrato alla grande l'obiettivo della promozione per Matera e la Basilicata sono sfuggiti al dovuto controllo della qualità della produzione di spettacolo al punto che l'Osservatore Romano ha criticato l'azienda televisiva pubblica per il "record di incidenti" avvenuti durante la notte di San Silvestro. Alle legittime critiche vanno aggiunte le nostre per il linguaggio di Rocco Papaleo tra il “trash” e "la macchietta lucana” che non rispecchia la nostra identità e cultura fatte di valori che non hanno nulla a che fare con la “lucanità di Papaleo”. Da questo punto di vista si è persa un'occasione per mostrare agli italiani che le nostre comunità non sono disponibili a scambiare la cultura con lo spettacolo di bassa qualità”. E’ il commento di Giuseppe Potenza, segretario DC-Libertas.
“Quanto all'incidente condivido la valutazione del quotidiano della Santa Sede: l''errore umano' rivela che agli occhi di molti, anche adibiti al controllo degli sms inviati, la bestemmia ormai è considerata irrilevante, se non accettabile. E l'episodio mostra come la televisione, pubblica o privata che sia, per acquisire una dimensione social a tutti i costi rischi di divenire uno strumento fuori controllo. Con l'alibi dello share".
Credo che la vicenda abbia aperto una “ferita” specie tra i cittadini di Matera che possono essere orgogliosi della canzone dedicata da Arbore, un artista che non è mai sceso nel cattivo gusto, ma non certamente nell'esibizione di Papaleo che ha pagato la voglia di strafare”.
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