Cantisani (IDV) interviene su questioni ambientali

I cedimenti del terreno (frane e smottamenti) potrebbero causare la pervasione incontrollabile di tutte quelle sostanze pericolose e nocive, finite nelle migliaia di buche lasciate incustodite dopo le prospezioni effettuate dalle compagnie petrolifere.
La Regione, attraverso un istituto scientifico terzo ha il sacrosanto dovere di avviare dei controlli rigorosi e, all’esito, decidere di costituirsi parte lesa, imputando alle Compagnie Petrolifere il danno per il disastro ambientale procurato.
E’ quanto sostiene Gaetano Cantisani, dirigente regionale IDV.
“I nuovi policy makers, cresciuti col culto della concatenazione lobbistica, nel più totale dominio dell’ambiente – aggiunge Cantisani – sono alla continua ricerca di aree depresse e spopolate da colonizzare, in un disegno, come nel caso lucano, ben al di sopra degli interessi e dei poteri locali”. “Questo spiegherebbe le ragioni per cui i colonizzatori di quel nord, che oggi pretende di appiccicarsi una targhetta di vivibilità ambientale, mostrino interessi sempre crescenti per la Basilicata con lo “specchietto” della creazione di nuovi posti di lavoro per le “allodole” istituzionali”. “A poco ci servirebbe – dichiara ancora Cantisani – un ennesimo miraggio occupazionale se, dopo che ci avranno definitivamente ammorbato l’aria, ci avranno bruciato le spore utili, ci avranno modificato l’ecositema, ci avranno consumato quel poco di acqua potabile che rimane, alla fine ci costringeranno a cibarci di scorie, polveri, gas tossici, radiazioni e denaro”.

bas 03

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