Candidatura Unesco Transumanza, plauso di Uci Basilicata

In una nota la soddisfazione di Uci Basilicata per la presentazione ufficiale da parte dell’Italia, della Grecia e dell’Austria, del dossier per la richiesta di riconoscimento, predisposto dal Mipaf e dal partenariato di cui fanno parte l’Uci e il Centro Ricerche Nutrizione del Mediterraneo. "La Transumanza si appresta a diventare Patrimonio culturale immateriale dell’umanità. Subito dopo l’ufficializzazione della candidatura transnazionale da parte dell’Italia, paese capofila, insieme alla Grecia e all’Austria, avvenuta a Parigi, presso la sede Unesco, il rappresentante dell’Uci Basilicata e del Centro Ricerche Nutrizione del Mediterraneo, Nicola Manfredelli, ha espresso enorme soddisfazione per il positivo riscontro all’impegno profuso dal partenariato di cui è componente per la predisposizione del dossier a corredo della richiesta di riconoscimento.
“Si tratta di una tappa di fondamentale importanza – ha dichiarato Manfredelli – per ridare il giusto valore agli usi e alle tradizioni che contrassegnano la storia dell’agricoltura e della pastorizia in una vasta area del nostro continente”.
Come è specificato nella documentazione consegnata all’Unesco, la transumanza esprime una rilevante valenza culturale, dal forte contenuto identitario, che ha saputo nei secoli creare forti legami sociali e culturali tra praticanti e i centri abitati da essi attraversati, nonché rappresentare un'attività economica sostenibile caratterizzata da un rapporto peculiare tra uomo e natura, influenzando con la sua carica simbolica tutti i campi dell'arte.
La transumanza è ancora oggi praticata sia nell’area alpina, ma soprattutto nel Centro e Sud Italia, dove sono localizzati i Regi tratturi. In regioni come il Molise e la Basilicata, lo spostamento delle greggi dai monti alla pianura, e viceversa, è tutt’ora molto diffuso nella zona di Frosolone e nelle area del Potentino e della Val d’Agri Lagonegrese come in quella del Materano, dove numerose famiglie di allevatori e pastori hanno saputo mantenere negli anni la vitalità della pratica, nonostante le difficoltà socioeconomiche e lo spopolamento delle aree rurali.
Con la formalizzazione della candidatura si apre, ora, la fase di valutazione internazionale da parte di un gruppo di esperti tecnici indipendenti che esaminerà la documentazione presentata sulla base della quale sarà assunta la decisione del Comitato di governo dell’Unesco nel mese di novembre del 2019.
In attesa dell’esito della richiesta di riconoscimento di Patrimonio culturale immateriale da parte dell’Unesco, l’Uci e il Centro Ricerche Nutrizione del Mediterraneo riconfermano il massimo impegno per continuare il lavoro del partenariato sul versante degli interventi sui tratturi e i luoghi di interesse culturale, storico, archeologico, architettonico, artistico e letterario, per recuperare e valorizzare al meglio il sistema integrato di utilizzo delle antiche vie della transumanza, con l’obiettivo di consentire lo sviluppo di moderne ed efficienti imprese di produzione e servizi nel campo alimentare, dell’artigianato, delle attività commerciali, turistiche, sociali, culturali".

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