Calo iscrizioni Unibas, Napoli: necessaria una riflessione

Il capogruppo del Pdl: “l’esodo dei lucani verso altri atenei del centro-nord ha un costo altissimo per le famiglie. Occorre approfondire i motivi che vedono l’Unibas perdere appeal tra gli studenti rafforzando servizi e strutture”

&ldquo;Il sensibile calo di immatricolazioni all&rsquo;Unibas per l&rsquo;anno accademico 2012-2013, che si attesta a -18,7% rispetto ad un dato medio nazionale del -12,5% (fonte MIUR), deve far riflettere innanzitutto l&rsquo;istituzione regionale che contribuisce alle spese della nostra Universit&agrave; al fine di correre ai ripari rispetto a quella che potrebbe rivelarsi come una fuga di iscrizioni&rdquo;. A sostenerlo &egrave; il capogruppo del Pdl in Consiglio regionale Michele Napoli per il quale &ldquo;la tendenza pi&ugrave; preoccupante, sicuramente ancora sottovalutata, riguarda la diminuzione della percentuale di studenti lucani che decidono di intraprendere un percorso universitario scegliendo le sedi Unibas di Potenza e di Matera (24,3%), con una diminuzione del 4,8% che stride col dato medio nazionale di studenti che decidono di iscriversi in atenei della propria regione che &egrave; del 78,5% (fonte MIUR)&quot;.<br /><br />&quot;L&rsquo;esodo dei giovani lucani verso altri atenei del centro-nord &ndash; evidenzia il capogruppo del Pdl – ha un costo altissimo per le famiglie, nel mentre il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, ha calcolato che i trasferimenti dei nostri migliori talenti sono costati allo Stato 5 miliardi di euro&quot;.<br />Prendendo inoltre come spunto l&#39;indagine condotta da AlmaLaurea sul raccordo universit&agrave;-mondo del lavoro, il Capogruppo del Pdl ha sottolineato come &quot;tirocini e stage riconosciuti dal corso di studi sono senza dubbio gli elementi centrali della riforma dell&#39;Universit&agrave; ed aumentano del 12% le probabilit&agrave; di trovare un lavoro, circostanza di rilievo in un momento drammatico che fa registrare nel Sud Italia un picco di disoccupazione pari al 51% riferito agli under 35&quot;.<br /><br />&quot;La crisi – incalza Napoli – opera una selezione al rialzo. Per chi ha il famoso &lsquo;pezzo di carta&rsquo; le opportunit&agrave; di lavoro sono quasi il 60% del totale programmato&quot;. In pratica, su 367mila assunzioni non stagionali previste dalle imprese, 58mila sono riservate ai laureati e 160mila ai diplomati, in crescita rispettivamente dell&#39;1,4% e del 2,6% rispetto al 2012. Secondo Excelsior (sistema informativo Unioncamere- ministero del Lavoro), le quote di assunzioni riservate a laureati e diplomati si attestano rispettivamente al 15,9% e al 43,5% del totale di quelle programmate.<br />&quot;Sono dati che &ndash; commenta Napoli &ndash; confermano l&rsquo;esigenza di puntare sulla formazione universitaria e post universitaria dei nostri giovani per elevarla quale strumento essenziale di competitivit&agrave;, ragione per la quale occorre approfondire tutti i motivi che vedono l&rsquo;Unibas perdere appeal tra gli studenti, rafforzando in primo luogo servizi e strutture di didattica e ricerca&rdquo;.<br /><br />&nbsp;&nbsp;

    Condividi l'articolo su: