L’intervento del presidente del gruppo regionale del Pd sull’attentato al giudice Paolo Borsellino ed alla sua scorta
“Il 20esimo anniversario delle strage di via D’Amelio – dice Braia – in cui hanno perso la vita il magistrato Paolo Borsellino e gli uomini dal sua scorta non deve ricordare solo un evento tragico di mafia che ha colpito al cuore la nostra nazione. E ' molto di più soprattutto oggi, momento in cui ad un incremento della tensione sociale dovuta ad una crisi economica asfissiante che sta colpendo fasce sempre più ampie di popolazione, si dovrà reagire in maniera sistemica, unitaria e con senso di responsabilità. Il rischio di un ritorno all'uso della violenza come strumento di protesta o di contrapposizione alle Istituzioni aumenta in maniera proporzionale alla diminuzione della credibilità che le stesse riescono a determinare nei confronti dei cittadini”.
”E' questa la riflessione – sottolinea Braia – che ritengo utile in coincidenza di questo tragico anniversario che sancisce un'altra debolezza del sistema Italia che alimenta pericolosamente quel senso di impotenza e di smarrimento generale e quindi diventa sfiducia, pessimismo anche nei confronti di una giustizia, da riformare, che dopo 20 anni non ha ancora definito completamente esecutori e soprattutto mandanti di una strage che ha ucciso un uomo divenuto simbolo e paladino di giustizia ed onestà. Il tentativo di destabilizzare il sistema politico-istituzionale non solo italiano ma europeo, credo sia un tentativo ancora evidentemente in atto anche se con forme diverse e non sempre evidenti. Per opporsi adeguatamente non ci sono soluzioni taumaturgiche e non aiutano certo azioni strumentali, demagogiche o populistiche ma esclusivamente necessita una poderosa azione culturale e riformatrice che con coraggio risulti in grado di modificare un sistema pubblico e riportare fiducia verso il Governo e la buona politica, unica vera alternativa a quello stato parallelo chiamato mafia, pronto a subentrare ad ogni, anche flebile, segnale di frattura, debolezza o divisione che può giungere dalla parte sana della nostra società”.