"Da un rapporto del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa risulta che, al 31 dicembre 2014, l’Italia è al primo posto tra i paesi che non hanno dato seguito alle sentenze della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo. Il 51 per cento delle condanne comminate all’Italia dalla Corte riguardano la durata eccessiva delle procedure giudiziarie. Non a caso, già a partire dagli anni ’80, l’Europa ha stigmatizzato la situazione di sfascio della giustizia italiana, sottolineando che i ritardi nell’amministrazione della giustizia costituiscono un pericolo grave per il rispetto dello Stato di Diritto". E' quanto afferma Maurizio Bolognetti, segretario di Radicali Lucani.
"Il Partito Radicale, nella consapevolezza “dei gravissimi rischi, da cui la civile convivenza è minacciata nella gran parte del pianeta a causa della crescente erosione che la democrazia e lo stesso Stato di diritto stanno subendo nei paesi cosiddetti “democratici”, ha promosso una campagna “per la transizione verso lo Stato di Diritto e il Diritto alla Conoscenza contro la Ragion di Stato”. Una campagna prioritaria – spiega Bolognetti – per chiunque abbia compreso che le “frequenti violazioni del comune corredo giuridico, costitutivo della vita civile nelle aree del mondo occidentale e della cosiddetta «primavera araba», colpiscono l’autentica democrazia politica e producono l’aumento dei conflitti e della povertà diffusa e sconvolgono pacifici ordini sociali”. Una campagna volta a nutrire e alimentare una vitale e indispensabile “azione politica capace di riportare la vita degli Stati democratici all’altezza dei principi ispiratori e delle norme con essi coerenti, in un ripristinato quadro di costituzionalità interna e internazionale”.
Un’iniziativa politica, quella del PRNTT, basata su tre punti:
uno Stato non è democratico, se la conoscenza è di uno, di pochi o magari di molti, ma non di tutti. Quindi tutti i cittadini, hanno il diritto di sapere;
è necessaria una forte iniziativa per aiutare tutti, nessuno escluso, nel lavoro per affinare la propria capacità conoscitiva. La lotta per un sistema serio della formazione intellettuale aperto a tutti e il rafforzamento degli strumenti di diffusione delle informazioni è azione preliminare all’affermazione del diritto;
i poteri in possesso dell’informazione essenziale per le decisioni popolari si dispongano a fornirle.
Detto in estrema sintesi, l’iniziativa promossa dal PRNTT si “prefigge di battere il vecchio dogma del potere sovrano, la cosiddetta «ragione di Stato», e di ridurne la pretesa entro i limiti più ragionevolmente ristretti, sopprimerla per le situazioni interne dello Stato, stabilirne le prescrizioni. La campagna contro la «ragione di Stato» deve, ancor più dei «segreti» del passato, portare massimamente alla luce le ragioni oggettive, favorevoli e contrarie, alle decisioni da prendere”.
Soltanto uno Stato che riconosca anche il diritto dei cittadini alla conoscenza, può aspirare ad essere considerato propriamente uno Stato di diritto.
Contestualmente all’appello, il Partito Radicale – informa Bolognetti – sta chiedendo a tutti gli Enti locali di esprimersi attraverso l’approvazione di una Delibera a sostegno di una campagna che- è il caso di dirlo- è volta a ridare forza, senso e contenuto alla parola democrazia. L’Associazione Radicali Lucani, nel far propria questa iniziativa, ha rivolto a sua volta un appello ai sindaci lucani e al Consiglio regionale, affinché si mobilitino per darle forza. Un invito ad oggi raccolto dal sindaco di Rionero, Antonio Placido, e dal sindaco di Episcopia, Biagio Costanzo, che hanno preannunciato l’approvazione di una delibera. Nel dirmi certo che anche il Consiglio regionale, ad iniziare da Piero Lacorazza e Marcello Pittella, vorrà sostenere questa lotta, esprimo l’auspicio che tutti i comuni lucani possano seguire l’esempio di Rionero ed Episcopia".
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