"Quanti saranno coloro che nei prossimi giorni, settimane, mesi abbandoneranno la barca che affonda alla ricerca di una collocazione per sopravvivere e galleggiare? Temo, non pochi. Io no. Io sono di quelli che quando la barca affonda non salta giù, ma resta a bordo per tentare di salvare i compagni che pensano solo a dare l'assalto alle scialuppe. Leggo del farisaico invito alle dimissioni che i cinque stelle hanno rivolto al Presidente della Giunta regionale Marcello Pittella e istantaneamente, non so perché, verrebbe voglia di rispondergli: chiedete piuttosto le dimissioni del vostro Caiata, di Petrocelli, dello stesso Rospi e magari le dimissioni in blocco dei vostri membri che hanno occupato, nella precedente legislatura, la Commissione bicamerale sul ciclo dei rifiuti. Dimettetevi in massa per tutto ciò che non avete fatto, al di là di chiacchiere e cappelli, per difendere la nostra Basilicata". Lo afferma di Maurizio Bolognetti, Segretario di Radicali Lucani.
"Un comprensibile voto di pancia e di rabbia ha determinato il trionfo di un'armata brancaleone governata da presunte primarie on-line, dal sacro blog e dalla Casaleggio e associati.
Degli analfabeti politici, che non conoscono il dettato costituzionale e le ragioni che spinsero i padri costituenti a volere che il deputato potesse agire senza vincolo di mandato, si accingono a rivendicare la guida del Paese. Un nuovo che non c'è, ma che per quanto mi riguarda è solo il prodotto di una metastasi generata da un sistema incapace di rinnovarsi, di dare risposte adeguate, risposte anche a un dato di democrazia reale montante, sta già dando prova di cosa intenda per democrazia. Piccoli Robespierre crescono, verrebbe da dire. In queste ore penso all'endorsement che Goldman Sachs ebbe a rivolgere ai pentastellati nel non lontano 2013 e torno a chiedermi: ma il nuovo dov'è? Cosa e chi rappresenta questo movimento che in Basilicata candida un tecnico che in passato ha lavorato per conto dell'Eni?
Dimissioni? No, io dico a Marcello Pittella di mettersi alla guida di un cambiamento possibile di questo centrosinistra; di un cambiamento urgente, non solo e non tanto di uomini, ma del modo di intendere la politica. Io dico che il centro-sinistra lucano, e non solo, potrà risorgere da questa sconfitta se saprà comprenderne le ragioni, che non nascono dall'oggi ma affondano le radici in errori che sono andati stratificandosi nel tempo. Torniamo alla politica e alla nobiltà della politica.
Interroghiamoci sulla qualità della nostra democrazia, sul deficit di Stato di diritto, sulla negazione del diritto di un popolo al poter conoscere per deliberare. Occorre cambiare la legge elettorale, occorre forse un sistema francese o americano che sia. Occorre parlare di Giustizia, di Lobby, di paradigmi altri. C'è un cantiere da aprire per riflettere sul Paese che vogliamo e, ne sono convinto, le energie e le intelligenze per farlo ci sono. Se non faremo questo, saremo davvero spazzati via innanzitutto dalla storia. Per farlo occorre, però, liberarsi dalle sclerotizzazioni paralizzanti di chi pensa solo ed esclusivamente alla difesa del proprio piccolo orticello e di rendite di posizione. Rendite, perdonerete il gioco di parole, che iniziano a rendere ben poco, tra l'altro".
bas 02