"D'accordo, le 'ammine filmanti' sono autorizzate dall'AIA, ma Eni non provi a distogliere l'attenzione da un fatto: Arpab ha verificato la presenza di Mdea, dietanolammine ed etanolammine, il cui utilizzo di certo non è previsto dall'AIA. Sostanze, quelle citate, che sono da considerarsi pericolose per organismi acquatici e terrestri". Lo dichiara Maurizio Bolognetti, segretario di Radicali Lucani.
"Inoltre, con il dovuto rispetto per la nostra compagnia petrolifera di bandiera, – prosegue – credo che sia comunque opportuno un chiarimento su quanto Eni scrive nei suoi rapporti di prova relativi alla presenza di Ammine filmanti: 'I dati ottenuti nel presente RdP per il parametro Ammine Filmanti secondo la metodica 'MP1861 rev1/2013' autorizzata dalla Regione Basilicata sono da ritenersi potenzialmente sovrastimati…'.
Per quanto mi riguarda, chiedo un opportuno supplemento di chiarezza che ci porti fuori da formule dubitative e inaccettabili incertezze. Ad oggi, gioverà ricordarlo, ancora non sappiamo quando sia iniziata la perdita di oltre 400 t. di idrocarburi e rimaniamo fermi a quel 'presumibilmente', che di certo risposta non è.
Cari amici dell'Eni, il Centro Olio Val d'Agri non è un termosifone, anche se a volte sorge il dubbio che sia gestito come tale. Un supplemento di chiarezza e di approfondimento sulla vicenda ammine(filmanti e non) non può che far bene a tutti, anche a voi, se, come mi auguro, non avete niente da nascondere.
P.S. Forse sarebbe opportuno – conclude Bolognetti – controllare con attenzione tutta la rete di condotte al servizio delle attività estrattive made in Basilicata. Inclusi i 136 km di condotta utilizzati per trasferire il greggio della Val d'Agri a Taranto".
Bas 05