Bocciatura Consulta, Perrino: un’altra tegola sulla sanità

Per il consigliere M5s “la pronuncia dei giudici costituzionali è l’ennesima conferma della completa vacuità politica e amministrativa che connota il governo Pittella e quindi anche la riorganizzazione del sistema sanitario regionale”

&quot;Un&rsquo;altra tegola sulla sanit&agrave; lucana con la quale occorre subito fare i conti&rdquo;. Il consigliere regionale del Movimento cinque stelle Giovanni Perrino definisce cos&igrave; la bocciatura da parte della Corte costituzionale delle norme contenute in due leggi regionali sugli orari e sulle assunzioni del personale del Servizio sanitario regionale.<br /><br />&ldquo;Erano gli ultimi giorni di novembre 2015 – afferma Perrino – quando Pittella faceva approvare in Consiglio regionale un disegno di legge varato last minute dalla Giunta contenente &lsquo;Disposizioni urgenti per l&rsquo;applicazione dell&rsquo;articolo 14 della legge 161/2014&rsquo;, diventato legge n. 53 del 2015. In fretta e furia Pittella procedeva all&rsquo;approvazione di un provvedimento in materia di orario di lavoro del personale delle aree dirigenziali e del ruolo sanitario del Servizio sanitario regionale per cercare di evitare che sulla sanit&agrave; lucana si abbattesse la mannaia della Commissione europea, ovvero la procedura di infrazione n. 2011/4185. La legge nazionale n. 161/2014 fissava, infatti, al 25/11/2015 il termine ultimo per evitare la procedura di infrazione Ue applicando ai dirigenti medici e agli infermieri il massimale orario di 48 ore settimanali e il riposo di almeno 11 ore consecutive (come previsto dal decreto legislativo 8 aprile 2003, n. 66)&rdquo;.<br /><br />&ldquo;La cosa pi&ugrave; grave &ndash; aggiunge – stava nel fatto che Pittella costringeva il Consiglio ad approvare il provvedimento a meno di 3 giorni dalla scadenza e proponeva un documento che in realt&agrave; prorogava meramente il termine ultimo per ottemperare alla legge nazionale ed evitare la procedura di infrazione Ue: il termine veniva portato dal 25/11/2015 al 31/07/2016 per l&rsquo;adempimento alla normativa nazionale e comunitaria sull&rsquo;orario di lavoro del personale medico e infermieristico del Servizio sanitario regionale. Insomma, la solita tecnica del rinviare problemi che non si sanno risolvere: Pittella prendeva ancora tempo per fare ci&ograve; che non era stato capace di realizzare in due anni. Nella logica della &lsquo;proroga continua&rsquo; come metodo di governo e del perpetuare i problemi sine die, la scadenza veniva addirittura spostata ancora al 31/12/2016, con una norma (legge regionale n. 17/2016) approvata dalla maggioranza pittelliana a luglio 2016&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Ma gli errori, come le bugie, hanno le gambe corte. Ieri, infatti, &egrave; calata la scure della Corte Costituzionale su entrambi i provvedimenti; una bocciatura – afferma ancora l&rsquo;esponente del M5s – che appare gravissima perch&eacute; la Commissione europea ha avviato una nuova procedura di infrazione proprio in relazione all&rsquo;emanazione, da parte della Regione Basilicata, della legge regionale n. 53/2015. Non &egrave; la prima volta che la Giunta Pittella si rende protagonista di manovre oscure quanto azzardate: quella di approvare, per interessi sideralmente lontani da quelli del popolo e del territorio lucano, leggi regionali in palese contrasto con il quadro normativo nazionale e con il diritto comunitario. La pronuncia dei giudici costituzionali &egrave; l&rsquo;ennesima conferma della completa vacuit&agrave; politica e amministrativa che connota il governo Pittella e quindi anche la riorganizzazione del sistema sanitario regionale. Occorrerebbero misure concrete e realmente effettive, non semplici mescolamenti di carte. Siamo di fronte ad una sanit&agrave; sempre pi&ugrave; vicina al collasso. E&rsquo; evidente che l&rsquo;unica soluzione per superare le forzature evidenziate dalla Corte Costituzionale &egrave; quella di adeguare le dotazioni organiche per evitare turni massacranti per i lavoratori e quindi un deterioramento della qualit&agrave; delle prestazioni offerte&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Questa &egrave; un&rsquo;altra tegola sulla sanit&agrave; lucana con la quale occorre subito fare i conti. Nei giorni scorsi avevamo evidenziato i paradossi che aleggiano sull&rsquo;azienda sanitaria di Matera, ove sembra essere impossibile reperire personale specializzato da assumere nei nosocomi di Matera e Policoro. Rinnoviamo l&rsquo;appello &ndash; conclude Perrino – ad avviare una seria discussione su questi problemi gravissimi ed ad identificarne al pi&ugrave; presto le soluzioni, tenendo a mente solo ed esclusivamente l&rsquo;art 32 della Costituzione che sancisce inequivocabilmente il diritto alla salute e lasciando da parte una volta per tutte meri interessi di partito e bottega&rdquo;.&nbsp;

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