Per il capogruppo dell’Idv in Consiglio regionale occorre agire prioritariamente per la tutela e la salvaguardia dei bacini idrici
“I 12,2 milioni di euro in arrivo dalla Regione Puglia per la dismissione della quota detenuta dalla Regione Basilicata in Acquedotto Pugliese siano utilizzati in programmi di tutela e salvaguardia dei bacini idrici e quindi di prevenzione dalle alluvioni, come quella avvenuta il primo marzo scorso nel Metapontino, e per avviare il superamento della grave criticità rappresentata dalla situazione della rete di distribuzione all’interno dei comprensori irrigui, tra i quali quello gestito dal Consorzio di Bonifica di Bradano e Metaponto, che registra percentuali elevate di perdita di acqua dalle condotte irrigue a causa di obsolescenza strutturale e di un inadeguato livello tecnologico”. E’ quanto sostiene il capogruppo di Idv in Consiglio regionale Nicola Benedetto.
“Tra le criticità del sistema irriguo – sottolinea l’esponente politico – c’è l’assenza di misuratori di portata che permetterebbero un controllo dei consumi reali limitando gli sprechi che evidentemente si verificano a livello di utenza anche per una non corretta pratica irrigua. Un’altra fonte di criticità significativa è connessa all’irrigazione che viene espletata al di fuori dei Consorzi. Nel Metapontino l’incidenza delle superfici irrigate al di fuori dei comprensori dei consorzi sul totale della superficie irrigata è pari al 12,4%. Inoltre, una ulteriore criticità della rete è da connettere alla presenza significativa di condotte in cemento-amianto. Ci sono poi i costi relativi alla bolletta energetica per il cosiddetto sollevamento che sempre nel Metapontino hanno un’incidenza più che consistente e possono diminuire attraverso una manovra combinata della riduzione dell’energia elettrica, per effetto della produzione di petrolio e gas in Basilicata, e riservando una quota dei soldi che si incasseranno dalla Regione Puglia”.
Secondo Benedetto “nonostante i problemi riferiti al diffuso stato di dissesto del suolo e alla carenza di efficaci interventi di manutenzione dei fiumi accade, secondo i dati contenuti nel rendiconto generale per il 2010 del bilancio della Regione, nel delicatissimo settore della protezione ambientale, su 24,5 milioni di euro di capitolo di spesa, oltre 17 milioni di euro sono gli impegni effettivi (pari al 75%), mentre i pagamenti effettivi sono al 41% e le spese di investimento raggiungono i 6,5 milioni, ma si chiedono per la fine dell’anno altri 8 milioni di euro. E’ evidente che c’è qualcosa che non funziona e che diventa necessario prima di incrementare le poste finanziarie con l’assestamento di bilancio di verificare i risultati dei programmi di difesa del suolo a partire dal Progetto Vie Blu”.