Benedetto su proposta dipartimento universitario a Matera

Il presidente del gruppo Idv annuncia il massimo impegno perché si completi l’attuale Polo universitario materano

“Le motivazioni e gli obiettivi della proposta di istituzione a Matera di un Dipartimento universitario, che mi sono state illustrate da rappresentanti di Città Plurale, Legambiente, Aiart-Associazione Spettatori Onlus Matera, Associazione Libera, Associazione Suigeneris, Associazione Per La Sinistra, Mutamenti a Mezzogiorno, mi trovano completamente d’accordo”.
E’ quanto afferma il presidente del Gruppo IdV alla Regione Nicola Benedetto annunciando “il massimo impegno perché si completi l’attuale Polo universitario materano non solo attraverso le infrastrutture già programmate e finanziate, accelerando i tempi di realizzazione del Campus e della Casa dello Studente, ma, in attuazione della legge 240/2010 di riforma dell’università, con un dipartimento”.

“Si tratta – sottolinea il consigliere – di garantire alla sede materana dell’ateneo piena autonomia amministrativa e contabile, con funzioni finalizzate allo svolgimento della ricerca scientifica, delle attività didattiche e formative e favorire la dimensione internazionale delle attività di ricerca e di formazione. Un nuovo tassello a sostegno della candidatura di Matera capitale europea della cultura 2019, della promozione dei beni culturali, della realizzazione di una “rete” della cultura, della ricerca e della scienza grazie alla presenza del Centro di Geodesia Spaziale”.

“Un’opportunità – aggiunge Benedetto – fondamentale per i nostri giovani. E’ anche una necessità per dare pratica attuazione al principio contenuto nella bozza del nuovo Statuto dell’Università degli Studi della Basilicata di perseguire nelle sedi di Potenza e Matera gli “stessi obiettivi”.

“Come sottolineano le associazioni che hanno avviato l’iniziativa a sostegno del Dipartimento – sottolinea Benedetto – l’Ateneo materano ha dimostrato in tutti questi anni di avere grandi capacità attrattive per un vasto bacino di utenza che non è solo provinciale ma che coinvolge i grossi comuni della vicina Puglia. I numeri e i risultati lo dimostrano in maniera evidente e inequivocabile. Pertanto sono d’accordo con quanti ribadiscono che la città di Matera non può essere priva di quelli che oggi la nuova riforma chiama Dipartimenti, che rappresentano il fulcro fondamentale dell’ateneo, centri che gestiscono la didattica, la ricerca e tutto quello che compete la reale azione universitaria che ricade sugli studenti e sulla crescita culturale ed economica del territorio”.

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