Benedetto: “Speranza esca alla luce del sole”

Per il capogruppo consiliare in Consiglio regionale: “Quando per replicare si ricorre all’ultimo portaborse vuol dire che non si ha alcuna argomentazione da contrapporre”

&ldquo;Quando per replicare a valutazioni politiche si ricorre all&rsquo;ultimo dei portaborse, come fa Roberto Speranza, vuol dire che non si ha alcuna argomentazione da contrapporre&rdquo;. E&rsquo; quanto sostenuto dal consigliere regionale del Centro democratico, Nicola Benedetto, che continua affermando: &ldquo;le parole velenose usate da tale Giovanni Petruzzi che, a parte l&rsquo;esperienza di sindaco di Anzi e la parentesi di funzionario degli ex Ds, al pari del suo capocorrente, &egrave; senza arte e n&eacute; parte, trovano nella mia trasparente attivit&agrave; lavorativa l&rsquo;antidoto pi&ugrave; efficace. Io ho da sempre lavorato per fare impresa e per realizzare qualche centinaio di posti di lavoro in diversi settori produttivi con l&rsquo;obiettivo di contribuire direttamente (investendo sul mio lavoro) alla crescita economica, sociale e civile delle nostre comunit&agrave;. Altrettanto non si pu&ograve; dire per Petruzzi e per Speranza, specie quest&rsquo;ultimo che, non mi risulta abbia fatto un solo giorno di lavoro vero, a parte quelli trascorsi alla Camera e a Roma&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Non mi interessa, personalmente &ndash; continua Benedetto – come si intende procedere con il rimpasto, rimpastino o rimpastone in Giunta regionale. A me interessa che i lucani conoscano i comportamenti dei propri eletti di quella coalizione di centrosinistra che gli elettori di Cd hanno contribuito a far vincere e specie di chi, da quando ha lasciato la presidenza del gruppo Pd alla Camera, gioca con Renzi come il gatto con il topo, attaccando un giorno si e uno no il Premier, ma nascondendo la mano al momento giusto, vale a dire quando si tratta di votare i provvedimenti del Governo Renzi che a parole si contestano, sicuramente preoccupato che, in caso di nuove elezioni, il posto in Parlamento non &egrave; pi&ugrave; &lsquo;riservato&rsquo;. Meno male &ndash; aggiunge&nbsp; Benedetto – che nel Pd c&rsquo;&egrave; almeno uno (il consigliere Giuzio) che ricorda proprio oggi a Speranza che la sua proposta (due assessori per altrettanti &lsquo;trombati&rsquo;) non &egrave; praticabile perch&eacute; &lsquo;il mondo &egrave; cambiato&rsquo;. Proprio cos&igrave; il mondo &egrave; cambiato: sarebbe ora che Speranza e i suoi portaborse se ne rendano conto perch&eacute; la politica non &egrave; pi&ugrave; la teoria dei numeri di voti da contrapporre ai partiti della stessa coalizione come se si trattasse di una competizione di mercato ed &egrave; al capolinea la teoria dei muscoli nei rapporti interni al proprio partito per pesare di pi&ugrave; nelle istituzioni&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Speranza &ndash; dice Benedetto – esca alla luce del sole ed accetti un pubblico confronto sui temi politici che ho sollevato per spiegare ai lucani, che hanno a che fare con problemi di sopravvivenza quotidiana, di accentuato disagio sociale, di presente e futuro per i figli, quello che c&rsquo;&egrave; da spiegare&rdquo;.<br />

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