Il capogruppo consiliare di Centro democratico sottolinea come : “lo slogan degli anni ottanta ‘lavorare meno lavorare tutti’ non garantisce occupazione stabile”
“L’idea creativa del sindaco di Viggiano, Amedeo Cicala, per una diversa turnazione di lavoro nell’indotto Eni, che il sindaco del comune più ricco di royalties direttamente incassate sbandiera come la soluzione di tutti i problemi occupazionali nel distretto energetico della Val d’Agri, non farà altro che prolungare l’agonia di lavoratori che, come dimostrano le prime lettere di licenziamento di questi giorni, purtroppo non possono avere speranze di futuro”. E’ quanto asserito dal consigliere regionale di Cd, Nicola benedetto.<br /><br />“Non è certamente con la prospettiva dello slogan degli anni ottanta, voluto dal cosiddetto sindacato antagonista, ‘lavorare meno lavorare tutti’, che si garantisce occupazione stabile e duratura, perché – sottolinea Benedetto – se è innegabile che qualche decina di operai licenziati verrebbero riassorbiti con la nuova turnazione è altrettanto innegabile che la durata dei rapporti di lavoro non cambia. C’è poco da esultare e tanto meno è utile continuare la litania del monitoraggio occupazionale scaricando proprie responsabilità sulla Regione che pure ne ha tante. Siamo di fronte alla conferma che specie al Municipio di Viggiano, come del resto in tutti gli altri, oggi servono sindaci-manager che abbiano conoscenza profonda delle dinamiche economiche, produttive e sociali prima di esternare idee creative”.<br /><br />“E’ il caso di ricordare – prosegue Benedetto – che negli ultimi tre anni sono complessivamente 76,8 milioni di euro i fondi arrivati ai cinque Municipi della Val d’Agri con Viggiano naturalmente che ha fatto la parte del ‘leone’ con 50 milioni. Sulla base dei dati tratti dal sito dell’Unmig e da quelli forniti dalle Compagnie estrattive le risorse complessivamente incassate dal comune di Viggiano dal 2000 al 2013 ammontano a 123.091.230 euro. Il 51,93 per cento delle risorse, (fonte Deliberazione Corte dei Conti n. 71/2014/PRS), è stato utilizzato per finanziare spesa d’investimento (percentuale che comprende la spesa sostenuta per la manutenzione straordinaria), il 48,07 per cento per spesa corrente; dal 2007 al 2012 il 28,71 per cento delle spese d’investimento è rappresentata da interventi di manutenzione”. <br /><br />“Ebbene un sindaco-manager – a giudizio di Benedetto – sarebbe in grado di programmare almeno i 50 milioni degli ultimi tre anni per creare o, comunque, favorire posti di lavoro e benessere sociale, se solo non si limitasse a pensare al petrolio e ad opere e lavori pubblici che garantiscono esclusivamente la spesa di tutti i soldi in cassa. Purtroppo – conclude – non è facile convincere che il petrolio non dà lavoro e non può risolvere il malessere sociale della povertà. Insisto – conclude – perché almeno si utilizzino nel modo più efficace ed efficiente le risorse finanziarie a disposizione con priorità per lavoro e imprese”.<br />