Per il capogruppo dell’Idv in Consiglio regionale un disguido di comunicazione o anche qualche disattenzione non possono diventare più importanti dei programmi da definire e concordare per mettere in sicurezza i territori del Materano
“Comunque siano andate le cose a Pomarico in occasione dell’annunciata visita del responsabile del Dipartimento Nazionale della Protezione Civile Gabrielli adesso la Regione deve adoperarsi per ricucire lo ‘strappo istituzionale’ e favorire l’incontro di Gabrielli con l’amministrazione comunale, la comunità di Pomarico e quelle del Materano”: è quanto sostiene il presidente del gruppo Idv in Consiglio regionale, Nicola Benedetto.
“La questione del dissesto del suolo e non solo a Pomarico – aggiunge – è troppo seria per pensare che un disguido di comunicazione o anche qualche disattenzione possano diventare più importanti dei programmi da definire e concordare fra Governo, Regione e Comuni e finanziare per mettere in sicurezza i centri abitati, le aziende agricole e i territori del Materano. Sono convinto dunque che sia il presidente De Filippo che l’assessore alle Infrastrutture, con delega alla Protezione Civile, Gentile, si adopereranno per concordare con Gabrielli una nuova data di visita. Piuttosto questa dovrebbe diventare l’occasione oltre che per affrontare l’emergenza frane a Pomarico anche per una valutazione più complessiva del fenomeno dissesto del suolo nell’area della Collina Materana e per fare il punto delle azioni per affrontare una volta per tutte il dopo alluvione di marzo nel Metapontino”.
“In proposito – dice Benedetto – il capo della Protezione Civile non può lavarsi le mani e scaricare tutto sui ministri Tremonti, Matteoli e Prestigiacomo. Intanto abbiamo bisogno di notizie certe sui 7 milioni di euro che sarebbero sulla carta (manovra finanziaria di Ferragosto) disponibili. Ritengo inoltre che proprio perché in presenza di una situazione di difficoltà finanziaria statale, destinata purtroppo ad essere sempre più accentuata, la cosiddetta linea d’azione individuata nel Memorandum d’Intesa sul petrolio (prevenzione, tutela dell’ambiente e del territorio), debba tradursi in linea di finanziamento per interventi di difesa del territorio. E’ impensabile limitare gli interventi solo al comprensorio petrolifero che pure necessita di azioni di salvaguardia ambientale e territoriale”.