Benedetto: “Laurioti a Montevideo, simbolo impegno civile”

Il presidente della Commissione regionale dei lucani nel mondo, che ha partecipato a Lauria alla prima giornata del migrante, evidenzia che “il fenomeno dell’emigrazione fa parte della storia dell’umanità e non si può considerare esaurito”

&ldquo;La comunit&agrave; di emigrati da Lauria a Montevideo &egrave; forse tra quelle dei lucani all&rsquo;estero che ha saputo mantenere pi&ugrave; saldi i legami con la propria terra di origine e la Basilicata. L&rsquo;attivit&agrave; dell&rsquo;Associazione Lauria a Montevideo &egrave; pertanto un simbolo virtuoso di impegno civile e rinnova la necessit&agrave; di accrescere ogni sforzo per costruire un ponte ideale con le comunit&agrave; dei nostri corregionali all&rsquo;estero&rdquo;.<br /><br />Lo ha detto il presidente della Commissione regionale dei lucani nel mondo, Nicola Benedetto (che &egrave; anche consigliere regionale del Centro democratico), partecipando a Lauria alla prima &quot;Giornata del Migrante lauriota e lucano&quot; promossa dal Comune e dalla Proloco di Lauria. Nel ricordare che &ldquo;il periodo che va dal 1875 alla prima guerra mondiale &egrave; dominato da un grande esodo dall&rsquo;Italia e dai maggiori flussi immigratori in Uruguay, la pi&ugrave; massiccia a livello mondiale e vanta, inoltre, una particolarit&agrave; rispetto alle altre in quanto &egrave; stata la pi&ugrave; lunga, durata quasi due secoli&rdquo;, Benedetto ha sottolineato che &ldquo;il fenomeno dell&rsquo;emigrazione fa parte della storia dell&rsquo;umanit&agrave; e non si pu&ograve; certamente considerare esaurito&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Anzi, oggi &ndash;ha aggiunto -&nbsp; il Mediterraneo si sta trasformando in un gigantesco cimitero di gente che fugge da guerra, miseria, sofferenza in cerca di un futuro migliore proprio come &egrave; accaduto alla nostra gente. Per questo non dobbiamo mai dimenticarci della nostra storia, ossia di essere stati la nazione che &egrave; emigrata di pi&ugrave; in Europa e non dobbiamo sottrarci all&rsquo;accoglienza e all&rsquo;ospitalit&agrave;&rdquo;.<br /><br />Benedetto ha evidenziato che &ldquo;nel Museo di Lagopesole che offre, attraverso strumenti multimediali, installazioni interattive e arti visive, un viaggio nelle vicende anche umane degli emigranti lucani fino alla met&agrave; del XX secolo, ci sono testimonianze dei nostri corregionali a Montevideo e negli altri paesi del sud America. Tra questi, uno spazio importante &egrave; stato riservato a Rosita Melo (1897-1981), soprano e compositrice di origini di Rionero in Vulture, nata a Montevideo e affermatasi nei primi del Novecento in Uruguay ed Argentina. La Basilicata, la sua terra di origine, non l&rsquo;ha mai dimenticata. In una delle pi&ugrave; prestigiose aree del lungo-riva di Montevideo, oggi sorge una statua bronzea raffigurante la grande compositrice. L&rsquo;opera, nata dalla creativit&agrave; dello scultore lucano Antonio Masini, &egrave; stata inaugurata nel settembre del 2013 in occasione della visita in Uruguay della Commissione regionale lucani nel mondo&rdquo;.<br /><br />Benedetto ha pure ricordato &ldquo;le opere dello scrittore Nicola Viceconti dove si intrecciano le tematiche dell&rsquo;emigrazione italiana nel R&iacute;o de la Plata e il tango, un&#39;altra immagine, qualcosa di pi&ugrave; profondo legato alle sue origini popolari&rdquo;.&ldquo;La missione che ci aspetta &ndash; ha detto ancora Benedetto – &egrave; quella di costruire occasioni e progetti di sviluppo economico puntando anche sul turismo culturale sotto l&rsquo;occhio vigile dei connazionali, incentivando le associazioni dei giovani, &lsquo;sfruttando la loro freschezza di idee&rsquo;, il tutto nell&rsquo;ottica dell&rsquo;entusiasmo ora all&rsquo;apice per Matera capitale europea della cultura 2019. Al di l&agrave; dei riconoscimenti per i lucani insigni che annualmente facciamo, per me lucani insigni sono tutti quelli che amano profondamente la Basilicata, sicuramente pi&ugrave; dei residenti e che vogliono conservare un rapporto permanente con la propria terra e le proprie radici culturali, ideali, civili&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Non a caso &ndash; ha concluso – dopo lo stage promosso per gli studenti degli istituti tecnici lucani e abruzzesi in Germania, in uno stabilimento della Volkswagen, a Wolfsburg, come Commissione lucani nel mondo abbiamo deciso di ripetere l&rsquo;esperienza sempre in Germania per uno stage di nostri giovani, questa volta nel comparto farmaceutico, per aprire nuove prospettive di riscatto alle nostre giovani generazioni&rdquo;.<br /><br />L.C.<br />

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