Per il capogruppo Cd "prevale la politica di ‘ieri non è stato possibile, oggi forse, domani si vedrà’" e chiede che "a due anni dal rinnovo del Consiglio regionale gli elettori del centro sinistra portino all’incasso la fiducia accordata"
“Oggi è il secondo anniversario del rinnovo del Consiglio regionale. Due anni sono passati senza che la rivoluzione annunciata abbia lasciato segni, somigliando sempre più alla rivoluzione fallita di Catilina. Due anni di grandi aspettative ed attese non solo per la politica ma per l’intera società lucana soprattutto dopo la fine traumatica della precedente legislatura che aveva posto prioritariamente il problema del recupero della fiducia dei cittadini”. E’ quanto dichiara il capogruppo Cd, Nicola Benedetto.<br /><br />“Ebbene – aggiunge -, le parole del Presidente Pittella all’insediamento della Giunta, sia pure avvenuto qualche mese dopo, sono le stesse ascoltate in aula in occasione del Masterplan e più di recente per sugellare un nuovo Patto Basilicata rinviando ancora il ‘nuovo passo’ e la ‘svolta rivoluzionaria’. Prevale la politica di ‘ieri non è stato possibile, oggi forse, domani si vedrà’. Prevale il metodo del rinvio a pagare il credito dei cittadini. Proprio come accade per gli assegni postdatati. E per chi l’avesse dimenticato, in questo anniversario, ricordo quello a firma di Speranza, Pittella e De Filippo firmato il 17 ottobre 2013 con me e l’allora dirigente nazionale del mio partito Bicchielli, ‘a riconoscimento dell'importanza della presenza di Benedetto e di Cd nella coalizione’.<br /><br />Per Benedetto “chi non rispetta gli impegni non ha la credibilità per ‘autoassolversi’ ripetendo la storia della regione che in due anni sarebbe stata salvata, senza che nessuno se ne sia accorto”. “La credibilità – prosegue ancora il consigliere – è innanzitutto ispirare fiducia. E i cittadini che, due anni fa, hanno ridato consensi al centrosinistra e fiducia agli uomini che ci hanno messo la propria faccia, aspettano ancora che la loro fiducia sia ripagata perché, come sanno gli impiegati di banca, la consegna di un assegno postdatato non esime l’emittente dall’obbligo di garantire, presso la banca trattaria, la sussistenza della cosiddetta provvista sul conto corrente. In pratica, sin dal momento della consegna dell’assegno, il debitore ha l’obbligo di mantenere la copertura dello stesso sino alla scadenza dei termini per la sua presentazione. Ebbene – conclude Benedetto – credo che sia giunto il momento che gli elettori del centrosinistra portino all’incasso la fiducia accordata”.<br /><br /><br /><br /><br /><br />