Basilicata: le potenzialità del latte d’asina

Latte di asina, un prodotto antico quanto leggendario. Chiunque si sarà imbattuto, almeno una volta, guardando un vecchio film o una campagna pubblicitaria, nell’immagine di una vasca colma di candido latte. E' un toccasana per il sistema immunitario e protegge il cuore.

Latte di asina, il prodotto nel corso della storia, all’interno del contesto lucano, si è evoluto nella forma e negli impieghi.

La leggenda vuole che sia stata la regina d’Egitto, Cleopatra, la prima a esplorare i benefici che il prodotto dava alla pelle, le donava morbidezza e ne contrastava l’invecchiamento.

Si narra che la donna disponesse di una scuderia di ben settecento asine e che la moglie di Nerone, Poppea, viaggiasse con mandrie di animali al seguito pur di non privarsi delle sue cure di bellezza in viaggio.

Fu Ippocrate il primo a descriverne le virtù medicali, mentre Plinio il Vecchio nella sua opera enciclopedica Naturalis historia ne analizzò i benefici per la salute e lo propose per combattere: gli avvelenamenti, la febbre, la fatica, le macchie agli occhi, i denti malfermi, le rughe del viso, le ulcerazioni, l’asma e alcuni problemi ginecologi.

Il prodotto ha nel tempo vissuto un imponente sostituzione con il più diffuso latte bovino, ma se è vero che la Basilicata si contraddistingue per la salvaguardia degli antichi mestieri, non mancano sul territorio allevatori di asine da latte, che soddisfanno la domanda di ambo le province, Potenza e Matera.

Si distinguono, ad esempio, ampi pascoli verdi, in cui le asine sono allevate nel rispetto della libertà animali, a Lauria — ai piedi del Monte Serra la Spina, nel Parco Nazionale del Pollino — o anche nel Comune di Stigliano, nell’alta collina materana.

Interessante è notare come il prodotto, nel corso della storia, all’interno del contesto lucano, si sia evoluto nella forma e negli impieghi: è stata realizzata una cioccolata artigianale che sfrutta le potenzialità di cacao combinato al latte di asina e sono stati proposti, nell’ambito della dermocosmesi, prodotti a base di siero di latte di asina.

Al palato è dolce e leggero e si avvicina sia per gusto che per composizione al latte materno; risponde alle esigenze di chi sviluppa allergia al latte vaccino.

Principali vantaggi nutritivi e terapeutici:

  • Rinforza le difese, un toccasana per il sistema immunitario;
  • Protegge il cuore, apporta i benefici di omega 3, omega 6 e degli acidi grassi che servono a ridurre il colesterolo cattivo;
  • Aiuta le ossa, stimola l’assorbimento del calcio e favorisce la mineralizzazione delle ossa;
  • Rigenera la pelle, lenisce le infiammazioni, favorire la cicatrizzazione delle ferite e combatte le malattie delle pelle.

Non è un caso se il latte di asina ha contribuito, negli ultimi anni, al programma di diversificazione della produzione di prodotti lattiero-caseari in Basilicata.

Le due sottomisure “Sostegno per la costituzione e gestione dei Gruppi Operativi per il Partenariato Europeo per l’Innovazione” — avviata nel 2018 — e “Sostegno a progetti pilota e allo sviluppo di nuovi prodotti, pratiche, processi e tecnologie” — del programma di Sviluppo Rurale Basilicata 2014-2020, attivata all’inizio del 2020 — della misura 124 hanno coinvolto la filiera lattiero-casearia al fine di migliorare la qualità e il carattere nutrizionale di alcuni formaggi lucani, conservandone tipicità e tradizione.

Fra le innovazioni introdotte la trasformazione del latte vaccino previa aggiunta di latte di asina — noto per la sua naturale azione di modulatore dei processi fermentativi e per il basso contenuto di grassi — per l’ottenimento di un formaggio misto.

Non si riscopre, oggi, solo il prodotto ma anche chi lo fa: l’asino, additato dalla notte dei tempi come stolto, si rivela un ottimo animale da compagnia: forte, paziente, socievole e particolarmente longevo, può superare i quarant’anni di vita.

Grazia Valeria Ruggiero

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