Barozzino (Si): ddl per introdurre reato di omicidio sul lavoro

"Le politiche sul lavoro fatte dai Governi che si sono susseguiti in questi anni hanno letteralmente massacrato i diritti dei lavoratori in questo Paese. Non è mai accaduto che il livello culturale che attiene alle politiche del lavoro si sia abbassato a tal punto da lanciare un vero attacco ai diritti dei lavoratori svilendo la loro dignità e quindi calpestando la nostra Costituzione che recita, già nel primo articolo, che questo Paese si fonda sul lavoro".
Lo afferma il capogruppo di Sinistra Italiana in commissione lavoro, Giovanni Barozzino, primo firmatario di un disegno di legge presentato oggi al Senato e illustrato in una conferenza stampa nella Sala Nassyria,  con il quale si chiede di introdurre nel quadro legislativo il reato di omicidio sul lavoro.
"Secondo l'Osservatorio Indipendente di Bologna sugli infortuni sul lavoro e le malattie professionali – spiega Barozzino – nel 2016 sono morti 641 lavoratori sui luoghi di lavoro e oltre 1400 se si considerano i morti sulle strade e in itinere e di altre innumerevoli posizioni lavorative, ricordando che solo una parte degli oltre 6 milioni di Partite Iva individuali sono assicurate all'Inail. Un numero leggermente inferiore a quello del 2015 ma superiore a quello del 2008. Arrivati a questo punto era logico domandarsi perché voler prevedere un aumento di pena solo per il caso di reato di omicidio stradale e non anche per coloro che causano la morte di persone violando negligentemente le norme di prevenzione in materia di infortuni sul lavoro. È forse più grave uccidere violando le norme stradali piuttosto che violando la normativa di prevenzione antinfortunistica?"
"La precarizzazione selvaggia,  introdotta dal Jobs Act, ha isolato i lavoratori e indebolito ulteriormente la loro capacità contrattuale. Con questo ddl vogliamo introdurre un elemento di giustizia nel devastante mosaico che caratterizza la sicurezza negli ambienti di lavoro, mettendo fine – ha concluso Barozzino – alla dilagante impunità ora concessa ai datori di lavoro che non rispettano le leggi".

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