L’Amministrazione comunale di Barile ha invitato i cittadini a non considerare le richieste di pagamento sugli usi civici fino a quando tutti gli aspetti della questione non verranno definitivamente chiariti nelle sedi opportune.
Lo rende noto il Cauc (Comitato per l’accertamento dei diritti pubblici di uso civico o assimilati), in un comunicato stampa, spiegando che “tale decisione deriva dall’esigenza di approfondire la complessa vicenda degli Usi Civici per i quali diversi Comuni lucani, compreso quello di Barile, hanno chiesto il pagamento dei canoni”.
“Corre l’obbligo di registrare – commenta il notaio Domenico Antonio Zotta, responsabile dello staff legale del Cauc – un atteggiamento del sindaco Mecca quanto mai costruttivo e positivo. Il primo cittadino di Barile ha encomiabilmente dimostrato che intende avere un quadro chiaro della vicenda per poi contemperare gli interessi dell’ente con quelli dei piccoli proprietari. Va aggiunto che le richieste di pagamento inviate ai barilesi non hanno preso in considerazione la delibera di Giunta Comunale n. 56 del 26 maggio 2010 con la quale sono stati rideterminati i criteri per il calcolo del canone di natura enfiteutica”.
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