Bando aziende agricole, interrogazione di Venezia (Pdl)

Il consigliere regionale chiede una rimodulazione più elastica del bando per l’ammodernamento delle aziende agricole, con conseguente riapertura dei termini di presentazione delle domande, considerata la ingente quantità di istanze rigettate

La pubblicazione della “graduatoria degli aventi diritto alla presentazione di progetti inerenti la misura 121 – ammodernamento delle aziende agricole” è al centro di un’interrogazione presentata oggi dal consigliere regionale del Pdl Mario Venezia al presidente della Regione e all’assessore all’Agricoltura. Venezia ricorda che “risultano ammissibili 443 istanze, 48 per la graduatoria ordinaria, 18 per la graduatoria giovani agricoltori, 273 ordinari ammissibili ma non finanziabili e 104 giovani ammissibili ma non finanziabili”, mentre “le istanze finanziabili risultano essere 66 di cui 48 per un importo di 8.250.000 della graduatoria ordinaria e 18 per un importo pari a 2.750.000 della graduatoria giovani agricoltori”. A parere di Venezia “il Dipartimento Agricoltura è stato in ritardo, ben oltre un anno, per l’espletamento delle 1.109 pratiche pervenute”, mentre “si apprende dalla stampa, che l’esclusione della gran parte degli agricoltori che hanno presentato domanda sia dovuta a soli vizi di forma, come la mancanza di una firma o la fotocopia dei preventivi utili all’ammodernamento”.

Alla luce di queste considerazioni, Venezia chiede quindi di sapere “se, considerata la mole di tempo avuto a disposizione dal Dipartimento Agricoltura nella valutazione delle domande pervenute, non sia stato possibile far integrare la eventuale documentazione mancante, al fine di evitare il decadimento del diritto di ammodernamento, considerata la condizione congiunturale sfavorevole che le aziende agricole lucane stanno attraversando; quali provvedimenti l’assessore Mazzocco intenda porre in essere per evitare il definitivo crollo del settore agricolo della Basilicata; se corrisponda al vero che la somma a disposizione del dipartimento per la misura 121 sia effettivamente intorno ai 23 milioni di euro e se non sia il caso di considerare la possibilità di una rimodulazione più elastica del bando con conseguente riapertura urgente dei termini di presentazione delle domande, considerata la ingente quantità di istanze rigettate evitando che le somme non impegnate diventino perenti, scongiurandone la restituzione per il non impiego”.

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