Per il presidente della seconda Commissione del Consiglio regionale va sostenuta la manifestazione indetta dai sindacati
“L’iniziativa promossa Cgil, Cisl e Uil di Basilicata sulla vertenza Poste Italiane richiede il sostegno della Regione come dell’intero sistema delle Autonomie Locali anche per far pesare i circa 3 milioni di euro che Poste Italiane incassa per la gestione dell’operazione della card carburante”. Ad affermarlo è il presidente della Seconda Commissione (Bilancio – Programmazione) Antonio Autilio (Idv) il quale ricorda “il dibattito che si è sviluppato proprio in occasione del provvedimento del Governo precedente che ha istituito la card per gli automobilisti lucani. All’epoca c'era chi propose di 'costringere' Poste Italiane ad assumere un portalettere in ciascuno dei 131 Comuni lucani. Oggi i sindacati ci fanno sapere che sarebbero appena una decina le unità in più che la società utilizza nonostante la mole di lavoro testimoniata dalle interminabili file agli sportelli postali da parte di automobilisti lucani costretti per la seconda volta a recarsi alle Poste dopo la prima volta per la consegna delle domande".
"E' evidente che la Giunta regionale – continua Autilio – deve far sentire la sua voce nei confronti del Ministero per lo Sviluppo Economico che ha affidato, non certo gratuitamente, la realizzazione e distribuzione della card prepagata, perché Poste Italiane oltre ai vantaggi economici e di giro d’affari-clientela metta fine alla situazione di forti disagi che si registra quotidianamente nei suoi uffici operativi in Basilicata. Il presidio promosso dai sindacati confederali per mercoledì 8 febbraio davanti al compartimento centrale di Poste Italiane a Potenza è la prima occasione per rinsaldare il fronte Regione-sindacati che già negli anni passati ha dato qualche parziale risultato riuscendo, sia pure parzialmente, a respingere il piano di cosiddetta riorganizzazione degli uffici postali nei centri minori dove si minacciava la chiusura generalizzata. Non si può sottovalutare che nella grande maggioranza dei piccoli comuni lucani l’ufficio postale ha una rilevanza strategica di servizio ai cittadini anche per l’assenza di istituti di credito. Quindi come dicono Cgil, Cisl, Uil la vertenza Poste è una battaglia di civiltà al servizio delle nostre comunità locali”.