Per il consigliere regionale dell'Idv “va sostenuta la sollecitazione delle confederazioni dell’artigianato per un’aliquota ridotta sugli immobili produttivi”
“Al primo trimestre 2012 in Basilicata hanno chiuso i battenti 190 (153 in provincia di Potenza e 37 in quella di Matera) botteghe e ditte artigiane. E da giugno sulle pmi del comparto si abbatterà un aumento di pressione fiscale insostenibile che rischia di produrre una nuova mortalità di attività artigiane”. E’ quanto sostiene il consigliere regionale Antonio Autilio (Idv) che è anche presidente della seconda Commissione del Consiglio regionale (Bilancio – Programmazione) aggiungendo che “solo per effetto della nuova Imu sugli immobili produttivi per ciascuna impresa l’aggravio sarà di alcune migliaia di euro. Per avere semplicemente un’idea un laboratorio artigiano classificato C3 (valore catastale sino a 280 mila euro) pagherà di nuova Imu intorno ai 2.800 euro rispetto ai 1.600 euro della vecchia Ici. Diventa perciò necessario raccogliere l’allarme lanciato da Confartigianato, Cna e Casartigiani che sollecitano interventi per ridurre la pressione fiscale sulle imprese che nel 2014 si attesterà al 45%, un fardello che riduce la competitività delle nostre aziende e blocca le potenzialità di crescita del Paese".
"Per quanto riguarda l’Imu, in particolare – continua Autilio – va sostenuta la sollecitazione delle confederazioni dell’artigianato per un’aliquota ridotta sugli immobili produttivi per tener conto del fatto che la nuova imposta non 'ingloba' anche l’Irpef, come inizialmente stabilito nelle prime bozze del decreto legislativo sul fisco municipale. Inoltre, come fanno rilevare le Confederazioni, rischia di diventare molto difficile, se non impossibile, eseguire correttamente il versamento Imu a conguaglio del 16 dicembre 2012, perché l’aliquota effettiva d’imposizione verrà determinata con certezza, e sarà quindi conoscibile, solamente il 10 dicembre 2012, ossia pochissimi giorni prima della scadenza fissata. A cui si aggiungono le incertezze sul primo versamento in quanto la norma, a meno di due mesi dalla scadenza, è ancora oggetto di intervento da parte del Parlamento. Pertanto, il gettito strutturale derivante dalla lotta all’evasione e la riduzione della spesa pubblica frutto della spending review devono essere i capisaldi su cui iniziare un percorso di riduzione della pressione fiscale".
Secondo Autilio “l’artigianato richiede maggiore impegno e attenzione perché dopo l'ubriacatura della finanza, delle speculazioni, della ricchezza che si fa con il denaro, l'artigianato ripropone l'uomo, il lavoro, la creatività, l'impegno, il prodotto ben fatto. Sono certo che prodotti artigianali e di qualità che contengono il sapere e la creatività lucana troveranno sempre un mercato. Per questa ragione l’artigianato lucano, che conserva un numero significativo di imprese (oltre 11 mila), può essere indicata ai giovani come percorso di lavoro a condizione che si sostengano progetti e programmi di autoimprenditoria giovanile al pari di azioni ed iniziative per ridurre l’asfissiante carico fiscale”.