Autilio: presenze turisti in siti culturali ci incoraggiano

Per il consigliere regionale Idv: "l’andamento positivo sul fronte della domanda dimostra una volta di più quanto il comparto culturale meriti una centralità nelle politiche economiche nazionali e regionali”

&ldquo;La buona presenza di visitatori nella sessantina di musei, siti storici ed archeologici lucani, attrattori culturali che si &egrave; registrata per Ferragosto, grazie al lavoro encomiabile del personale di tutte le strutture lucane del Mibac, &egrave; un incoraggiamento a rafforzare l&rsquo;offerta di turismo culturale&rdquo;. E&rsquo; quanto sostiene il consigliere regionale Antonio Autilio, ribadendo &ldquo;la necessit&agrave; di valorizzare l&rsquo;intera filiera turistica, riannodando tutti gli elementi, dalla formazione delle figure professionali essenziali, alla promozione dei siti e contenitori, alla realizzazione di imprese, per rafforzare l&rsquo;offerta culturale&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Dobbiamo per&ograve; essere consapevoli &ndash; sottolinea Autilio – che abbiamo ancora molto da fare come ci ricordano i dati del Rapporto Federculture: i visitatori a musei, monumenti ed aree archeologiche sono stati lo scorso anno in Basilicata circa 250mila; il 20 per cento dei lucani visita musei e/o mostre e il 17 per cento siti archeologici e monumenti. Il decreto legge &lsquo;Valore Cultura&rsquo;, a firma del ministro Bray, &egrave; un segnale importante di attenzione verso la cultura, non solo per gli operatori ma per l&rsquo;intero Paese, e di una chiara inversione di tendenza rispetto ai precedenti governi. Vengono fatti importanti passi avanti, su questo concordo con il presidente di Federculture Roberto Grossi, in merito alle imprese culturali vigilate dal Mibac, attenuando i gravi limiti alla loro gestione imposti dalla &lsquo;spending review&rsquo;. La situazione di partenza, non va sottovalutato, vede il bilancio del ministero dei Beni culturali, dal 2008 ad oggi, subire una riduzione del 24 per cento, mentre, per il 2013, le risorse programmabili semplicemente per &lsquo;interventi urgenti al verificarsi di emergenze, relativi alla salvaguardia dei beni culturali&rsquo;, risultano diminuite di oltre il 58 per cento&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Auspichiamo &ndash; dice Autilio – che a questo primo, importante, passo seguano altri provvedimenti per restituire la piena operativit&agrave; e autonomia alle aziende culturali, e attendiamo risposte alle proposte avanzate dalle Regioni congiuntamente a Federculture relativamente ad interventi che incentivino ulteriormente l&rsquo;occupazione dei giovani. Tra le attese &ndash; aggiunge Autilio – l&rsquo;inserimento nel D.l. 76/2013 &lsquo;decreto occupazione&rsquo; di una norma a sostegno dello start up di imprese giovanili che ne favorisca l&rsquo;affidamento in gestione di beni, attivit&agrave; e servizi culturali attraverso convenzioni con la Pubblica amministrazione e nella cornice di un Albo da istituire presso il Ministero per i Beni e le Attivit&agrave; Culturali&rdquo;.<br /><br />&ldquo;L&rsquo;andamento positivo sul fronte della domanda &ndash; conclude – dimostra una volta di pi&ugrave; quanto il comparto culturale meriti una centralit&agrave; nelle politiche economiche nazionali e regionali. Politiche che tengano conto anche del valore fondamentale della cultura come conoscenza, istruzione, accesso ai saperi per ridurre le diseguaglianze, combattere la povert&agrave;, alleggerire il disagio sociale e creare occupazione, tenuto conto che il valore aggiunto del sistema culturale sul totale dell&rsquo;economia regionale &egrave; pari al 4 per cento (dato Eurostat 2010)&rdquo;.<br /><br />&nbsp;&nbsp;

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