Autilio: presenza LFC a Venezia ci ripaga di ogni sforzo

“Presentare a Venezia il bando di finanziamenti per 2 milioni di euro a favore di produzioni cinematografiche da realizzare in Basilicata è senza dubbio l’esordio migliore dell’organismo”

&ldquo;Il fitto e qualificato programma della Lucana Film Commission alla sua prima partecipazione alla mostra del Cinema di Venezia, con la competente e creativa regia del direttore Paride Leporace che fa dimenticare di essere l&rsquo;ultima arrivata tra le 16 Film Commission d&rsquo;Italia, conferma la validit&agrave; del lungo e paziente lavoro che mi ha visto impegnato a sostegno dell&rsquo;istituzione dell&rsquo;organismo dalla seconda parte della scorsa legislatura nella doppia veste di Assessore regionale alla Cultura e di coordinatore degli assessori regionali alla Cultura&rdquo;. Lo sostiene il consigliere regionale Antonio Autilio sottolineando che &ldquo;presentare a Venezia il bando di finanziamenti per 2 milioni di euro a favore di produzioni cinematografiche da realizzare in Basilicata &egrave; senza dubbio l&rsquo;esordio migliore della LFC e ci ripaga ampiamente di ogni sforzo compiuto. E&rsquo; sufficiente il raffronto con i 90 milioni di euro attraverso il tax credit per il cinema previsto dal decreto legge del Governo Letta &ldquo;Valore Cultura&rdquo; con una serie di misure finalizzate al rilancio del cinema, delle attivit&agrave; musicali e per lo spettacolo dal vivo e l&rsquo;efficientamento della spesa pubblica per il sistema dei beni e delle attivit&agrave; culturali&rdquo;.<br />&ldquo;Se non si pu&ograve; disconoscere la volont&agrave; del Governo di fare in modo che il Paese continui a attrarre produzioni cinematografiche, il nostro impegno finanziario &ndash; dice Autilio &ndash; ha ben altro significato: accrescere l&rsquo;immagine della regione, elemento non certo secondario, di incrementare l&#39;occupazione locale, i flussi turistici, le ricadute economiche sul territorio. Ricordo, solo qualche anno fa, a Roma il &lsquo;Film Commission Day&rsquo;, celebrato dalle Film Commission italiane che hanno compiuto dodici anni e rappresentano un prezioso punto di riferimento su quasi tutto il territorio nazionale per il mondo della produzione cinematografica, televisiva, pubblicitaria e documentaristica, nazionale ed internazionale. Forse qualche dato potrebbe servire a rafforzare la rilevanza: solo in un triennio, le Film Commission hanno sostenuto quasi 2800 produzioni (di cui 447 film per il cinema, 9 soap e 282 fiction per la Tv, 1190 documentari, 150 corti, 440 spot e 240 videoclip), per un totale di 16.850 giornate di preparazione e riprese, 3200 giornate di lavoro per tecnici e operatori, 900 per gli attori, 44.500 per le comparse. Le 16 Film Commission inoltre hanno contribuito anche alla creazione di nuove opportunit&agrave; professionali, rivolte soprattutto ai giovani: ad esempio, sono ben 150 i Location manager, di cui molti giovani, che svolgono un importante ruolo organizzativo, spesso preludio all&rsquo;ingresso definitivo come professionisti nel mondo del cinema&rdquo;.<br /><br />Nel sottolineare che &ldquo;il cinema italiano &egrave; entrato di nuovo in crisi anche a causa dei problemi strutturali&rdquo;, Autilio rileva che &ldquo;le Regioni devono fare la propria parte per contribuire al superamento della crisi e al rilancio delle nostre produzioni artistico-culturali. E&rsquo; auspicabile pertanto una dimensione organizzativa regionale della Film Commission perch&eacute; possa cogliere tutte le peculiarit&agrave; del territorio che non potrebbero essere evidenziate ove la dimensione della stessa fosse provinciale o cittadina perch&eacute; una eccessiva frammentazione non solo provoca duplicazione organizzative ed eccessivi impegni economici ma ingenera mancanza di riferimenti all&rsquo;esterno&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Al fine, poi, di evitare disparit&agrave; comportamentali tra Film Commission operanti sul territorio nazionale – continua Autilio – sarebbe auspicabile un coordinamento sempre pi&ugrave; integrale fra le stesse affinch&eacute; possano avere anche una identit&agrave; tipologica di costituzione oltre che regole oggettivamente equipollenti fra vari territori per costruire una rete di continui contatti con enti ed istituzioni nazionali e internazionali per assicurare una costante informazione sull&rsquo;andamento del settore, permettendo una pi&ugrave; ampia prospettiva progettuale, facendo crescere l&rsquo;Italia audiovisiva&rdquo;.<br /><br />&nbsp;

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