Per il presidente della II CCP “ l’impresa femminile va sostenuta puntualmente analizzando cosa si può fare nel micro e non solo nel macro”
“La tenuta dell’imprenditoria femminile in Basilicata che, secondo i dati diffusi da Unioncamere a pochi giorni dall’8 marzo, registra un saldo negativo rispetto al 2011 di sole 29 ditte (complessivamente quelle ‘rosa’, al 31 dicembre 2012, sono 16.933 di cui 11.108 in provincia di Potenza e 5.825 in quella di Matera), non significa che non ci siano problemi per le donne che intendono avviare un’attività propria e tanto meno per le imprese di donne già da tempo alla guida di imprese e quindi alle prese con la crisi dei mercati e il calo dei consumi”. E’ quanto sostiene il Presidente della seconda Commissione (Bilancio-Programmazione) Antonio Autilio, per il quale “le questioni che pesano sull'economia di un Paese, che deve far ripartire i consumi e ha un motore dell'economia fatto di piccola e media impresa sono urgenti e prioritarie: l'abbassamento della pressione fiscale, il taglio delle aliquote, la sburocratizzazione, la lungaggine della giustizia civile, la riduzione del cuneo fiscale, le assunzioni agevolate, il costo e l'accesso al credito, e l'avvio di un programma serio per le start up in stretta sinergia con il mondo dell'Università della ricerca e delle industrie nazionali eccellenti.<br />“Sono queste questioni – sottolinea Autilio – che riguardano indistintamente aziende con titolari sia uomini che donne. Purtroppo, come evidenzia il rapporto di Unioncamere sull’imprenditoria femminile, sono ancora molti gli ostacoli che limitano le donne nell’esprimere appieno la propria creatività e professionalità nel mondo del lavoro, anche se il loro contributo si fa sentire da sempre nelle tante imprese familiari che caratterizzano il nostro tessuto produttivo”.<br /><br />“Le aspettative – dice ancora Autilio -sono adesso riposte nel lavoro che attende il nuovo Parlamento e il nuovo Governo tenuto conto che le Regioni, come ha fatto in questi giorni la Regione Basilicata attraverso l’erogazione dei fondi ai Consorzi Fidi, non hanno molti strumenti e soprattutto canali finanziari. A livello regionale, all’interno della strategia che si sta definendo attraverso l’adeguamento del Programma di interventi di Basilicata Obiettivo 2012, dopo le integrazioni che sono venute dal cartello di associazioni di pmi, particolarmente rappresentative di piccole imprese femminili, denominato ‘Pensiamo Basilicata’ – aggiunge – è necessario individuare misure ed azioni in grado di garantire la continuità di tante ditte individuali con donne titolari”.<br /><br />“L ’imprenditoria femminile è molto importante. Il problema – conclude Autilio – è che le imprese femminili sono principalmente nel comparto dei servizi. E’ necessario uno sguardo complessivo ma l’impresa femminile va sostenuta puntualmente analizzando cosa si può fare nel micro e non solo nel macro. Tra le idee-proposte: utilizzare bene e rapidamente i fondi strutturali europei potrebbe portare benefici poiché in essi è prevista una parte da destinarsi all’occupazione femminile. Una quota destinata al Sud e altre misure di servizi sociali. Tutto questo potrebbe dare un sollievo e insieme una spinta alla crescita del Paese”.<br /><br />