Autilio: 150esimo, ponte tra società civile e politica

Il consigliere regionale di Italia dei valori auspica la creazione di “un Parco della Cultura sul Risorgimento Lucano per itinerario storico”

“Per dare continuità all’intesa istituzionale tra i Comuni di Corleto Perticara, Moliterno, Montemurro, la Regione e l’Apt sottoscritto in occasione del 150esimo dell’Unità d’Italia, che ha registrato nei giorni scorsi interessanti iniziative storico-culturali a Moliterno, che si ripetono oggi a Corleto Perticara e si ripeteranno il 7 settembre a Montemurro, è necessario accelerare l’istituzione di un “Parco della Cultura sul Risorgimento Lucano e di itinerario storico”. E’ quanto sostiene il consigliere regionale Antonio Autilio (Idv) che ha partecipato a Moliterno al convegno di studi sul tema “Classi sociali e coscienza civile nel Risorgimento lucano”.

“Il Parco che rappresenta il contenitore di un itinerario risorgimentale attraverso i luoghi che hanno segnato la storia della regione e del Paese – evidenzia Autilio – si inserirebbe perfettamente nel Progetto di Distretto Culturale della Val d’Agri-Sauro che punta più complessivamente alla valorizzazione e promozione dell’intero patrimonio di beni artistici, storici, monumentali e religiosi e allo sviluppo del turismo culturale ed ambientale della Val d’Agri-Sauro. Un Parco della Cultura, da non confondere con i Parchi Letterari che sono il luogo fisico fonte di spiritualità e di ispirazione di grandi scrittori e poeti e che hanno bisogno anche in Basilicata di azioni di rilancio, rappresenterebbe lo strumento più efficace per dare attuazione ai programmi già definiti e soprattutto maggiori benefici all’economia locale. Penso – afferma il consigliere di Idv – ad un contenitore che abbia inoltre funzioni di raccordo con le altre strutture od organismi già esistenti (Parco Nazionale Val d’Agri, Fondazione Sinisgalli) e, nello specifico, non ad un Parco come assetto istituzionale ed organizzato, come organo formale, mentre il termine ‘di cultura’ vuole invece richiamare il forte radicamento alla realtà del luogo e del territorio scelto e con quanto di più ‘vero’ e ‘tipico’ (in termini ad esempio di cognizioni, tradizioni, tecniche, tipi di comportamento, manifestazioni storiche, filosofiche, artistiche e letterarie, etc.) che l’area di riferimento utilizza, fa crescere, veicola, e comunica all’esterno. Si tratta di un’opportunità che va efficacemente utilizzata attraverso una stretta sinergia tra i Comuni del comprensorio con il sostegno della Regione per dare continuità all’intesa istituzionale”.

“Con le celebrazioni e le manifestazioni del 150esimo anniversitario dell’Unità d’Italia – continua Autilio – stiamo assistendo alla nascita di un tipo nuovo di patriottismo: sobrio, fondato su uno spirito di verità e di condivisione e libero dai fronzoli e dagli ottundimenti prodotti dalla retorica del ventennio fascista, e che sta mettendo radici nel popolo che vede in esso appunto la via e l’occasione per riprendere un cammino che in questi anni si è interrotto e per perseguire obiettivi comuni di rinascita e nell’interesse di tutti. E se l’aria che tira è questa, essa può rappresentare davvero il punto di caduta di un cambiamento profondo nella vita nazionale. Anche sul piano politico. E che però potrà approdare ad esiti concreti solo se questo processo si incontra con la politica, una politica capace di guardare al futuro, e se la politica progressista e di chi si batte per il rinnovamento dell’Italia sarà capace a sua volta di incontrare questo risveglio delle coscienze”.

“E’ chiaro – sostiene Autilio – che la spinta nuova che sale dalla società civile è figlia anche, per tanta parte, della repulsa che, sempre più rapidamente, sta facendosi strada tra tutti gli strati sociali contro una classe dirigente che hanno fatto dell’Italia un deserto sul piano civile ed etico e, ancor più, sul piano del lavoro e della crescita e del rispetto dei diritti, mettendo in discussione la stessa unità del Paese (oltre che la sua coesione sociale). Su questo nuovo patriottismo – conclude Autilio – e la voglia di ‘combinare in forme nuove democrazia, cittadinanza e un’etica pubblica rigenerata’ si può, oggi, e si deve costruire questo ponte tra società civile, politica e forze riformatrici e progressiste, capace di dare all’Italia unita un nuovo orizzonte che sia all’altezza della sua storia”
 

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