L’Ater di Potenza è stata autorizzata dalla Giunta Regionale ad utilizzare 205mila euro per il completamento nel quartiere Bucaletto del capoluogo di un’unità abitativa sperimentale da adibire a comunità alloggio denominata “Casa domotica”. Lo riferisce l’amministratore unico dell’Azienda Domenico Esposito precisando che il finanziamento fa parte del fondo complessivo di 1,5 milioni di euro destinato alla realizzazione di un programma di riattazione di alloggi di proprietà dell’Ater.
Nell’ambito del progetto complessivo di costruzione di 100 alloggi di edilizia residenziale pubblica a Bucaletto – spiega ancora Esposito – è stato previsto di destinare un intero piano (ubicato nel fabbricato A2), ad una Comunità alloggio in modo da garantire agli utenti finali una “forte integrazione sociale” all’interno di un contesto già urbanizzato con la conseguente esistenza di servizi locali.
Nello specifico – sottolinea la nota diffusa dall’Ater di Potenza – il progetto riguarda un’abitazione per persone con patologie motorie e cognitive di vario livello che non possono più essere assistite dai rispettivi familiari presso i nuclei di origine e che, tuttavia, non necessitano di assistenza sanitaria specifica o ospedaliera. L’abitazione sarà gestita da un’Associazione Onlus che curerà l’assistenza degli ospiti, si occuperà delle incombenze di vita quotidiana ed organizzerà le attività all’interno e all’esterno della casa. Alla funzione di accoglienza saranno annessi i Centri di Ascolto e Documentazione per l’assistenza e il sostegno a persone disabili o alle relative famiglie.
Sempre secondo il progetto dell’Ater si propone di ospitare sette utenti di cui quattro presenti in maniera stabile. I restanti tre posti letto potranno essere riservati alla risoluzione di situazioni specifiche quali la permanenza temporanea, l’affiancamento di un familiare durante il periodo di inserimento, la sperimentazione di dotazioni specifiche da parte di persone disabili, l’accoglienza di ospiti esterni per un periodo di visita. Non si esclude tuttavia – aggiunge la nota – l’ampliamento del numero di ospiti fissi fino al numero massimo in base alle richieste e all’andamento della vita comunitaria. Il progetto, che ha registrato il sostegno del Presidente Pittella per l’alto valore sociale, ha come destinatari prevalentemente adulti, di ambo i sessi, nella maggior parte dei casi di età superiore ai 30 anni, con disabilità psico-motorie gravi, anche se potranno essere accolte persone con un maggiore livello di autosufficienza. Le patologie più frequenti riguardano deficit motori associati ad una limitazione delle capacità cognitive. In generale si ipotizza la presenza contemporanea di almeno tre ospiti con grado di autonomia medio bassa e per il resto di persone con difficoltà motorie anche gravi, ma potenzialmente autosufficienti perché dotati di buone capacità cognitive. Inoltre, si dovrà consentire anche l’assistenza a persone allettate, temporaneamente o definitivamente.
Per queste ragioni – spiega ancora l’Ater sottolineando che la deliberazione è stata presentata in Giunta dall’assessore Benedetto – la struttura di accoglienza è impostata sul modello delle residenze protette in modo da fornire comfort e supporti dotazionali adatti ai vari livelli di autonomia, senza mai prescindere dal coordinamento e dalla supervisione delle attività da parte di personale specializzato. Per quanto riguarda i servizi sanitari specifici gli ospiti usufruiranno dei servizi assistenziali del Distretto territoriale.
Per Esposito si tratta di un intervento di edilizia residenziale pubblica fortemente innovativo e di forte significato sociale che ci auguriamo possa avere altri casi.
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