"Sono numerose le famiglie lucane che abitano in alloggi popolari alle prese da diverse settimane con il rebus detrazione Irpef. Un vero e proprio rompicapo giuridico che chiama in causa le Ater di Potenza e Matera e Federcasa, l'organizzazine di categoria che rappresenta le aziende territoriali di edilizia residenziale di tutta Italia. Tutto ruota intorno alla definizione di "alloggio sociale". In base alla normativa vigente, spiegano Cgil Cisl Uil, le Ater dovrebbero certificare agli inquilini che l'abitazione in cui vivono è un "alloggio sociale" e questi ultimi, a loro volta, sono tenuti a presentare tale certificazione ai Caf in sede di dichiarazione dei redditi per ottenere la detrazione fiscale, pari a 450 o 900 euro a seconda del reddito familiare.
Il problema nasce dal fatto che, stando a quanto riportano Cgil Cisl Uil, l'Ater avrebbe rilasciato agli inquilini che ne hanno fatto richiesta una certificazione in cui si parla non di "alloggio sociale", come prescrive la legge, ma di "immobile di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata", impedendo così di fatto alle famiglie di ottenere la detrazione fiscale. I segretari generali di Cgil Cisl Uil, Summa, Falotico e Vaccaro, sentito il coordinamento regionale dei Caf, hanno chiesto formalmente alle Ater di Potenza e Matera – le due aziende territoriali di edilizia residenziale – di fare chiarezza sulla questione. Del problema, riferiscono fonti sindacali, è stata investita anche l'Agenzia delle Entrate. La tesi dell'Agenzia è che se l'Ater beneficia dell'esenzione Imu per gli alloggi sociali, per le stesse abitazioni gli inquilini avrebbero diritto alla detrazione Irpef. Tesi sposata da Summa, Falotico e Vaccaro che, nel giudicare "irragionevole e contraddittorio il comportamento dell'Ater", sollecitano l'ente ad "adottare in tempi rapidi i necessari provvedimenti".
BAS 05