Assestamento, Pittella: ora bisogna correggere tanti errori

“E’ da tempo che le forze politiche della maggioranza chiedono di fare un punto, di intervenire per correggere le tante disfunzioni e i tanti errori in atto. Oggi penso che ciò sia davvero non più rinviabile”

“L’approvazione della manovra non deve far dormire sogni tranquilli a nessuno perché l’aver cercato di tenere i conti in ordine non significa avviare una ripresa, non significa passare dalle dichiarazioni al vero cambio di passo. Quando la programmazione latita e quando le proposte di leggi ordinarie giacciono per mesi nelle Commissioni è chiaro che la maggioranza va avanti a colpi di finanziarie, a colpi di fiducia in buona sostanza. Ma è un segnale di debolezza e non di forza. E’ da tempo che le forze politiche della maggioranza, registrando difficoltà nell’azione amministrativa, chiedono di fare un punto, di intervenire per correggere le tante disfunzioni e i tanti errori in atto. Oggi penso che ciò sia davvero non più rinviabile. La mia valutazione è che corriamo realmente il rischio di giungere a un punto di possibile ritorno. Abbiamo le forze per evitarlo. La Basilicata non lo merita”. E’ il commento del consigliere regionale Marcello Pittella all’approvazione dell’assestamento del bilancio della Regione.

“Negli ultimi tempi le analisi socioeconomiche, i sondaggi, gli studi – afferma Pittella – continuano a dare per la Basilicata dati estremamente negativi (occupazione, disoccupazione giovanile, servizi, infrastrutture…) collocandola quasi sempre agli ultimi posti, non solo in Italia, ma anche nello stesso Mezzogiorno. Una Regione piccola come la nostra risente più di altre dei colpi micidiali inferti dal Governo nazionale che considera, ai fini dei tagli e dei riparti, quasi sempre la sola dimensione demografica e non le condizioni di partenza, il territorio, la densità abitativa, ecc., ecc.
Nello stesso tempo però una Regione piccola come la nostra ha più possibilità di reagire alla crisi con politiche rigorose che guardino allo sviluppo più che all’assistenza e che non rinviino i problemi allungando i tempi delle scelte e delle realizzazioni”.

“E’ questo senso di prospettiva, un respiro più ampio, una speranza legata allo sviluppo che, secondo me – afferma ancora l’esponente politico -, è mancato all’assestamento di Bilancio approvato questa notte, a costo anche di ulteriori sacrifici e tagli alla spesa. Intanto va sottolineato, come debolezza della maggioranza, il numero appena sufficiente all’approvazione della manovra con pezzi della maggioranza assenti o che non hanno contribuito al voto positivo. La manovra fatta di tagli e sacrifici, specie nel settore della Sanità, andava fatta anche perché (mi riferisco ai ricoveri per acuti) anticipa solo il Piano sanitario in via di approvazione. Ma il Piano non può subire ulteriori rinvii per la sua approvazione, e se si chiedono sacrifici ai cittadini bisognerà nel Piano prevedere una loro maggiore partecipazione alle scelte e ai controlli”.

“Una parte che ho sostenuto con forza, e che non è stata accolta – continua Pittella – riguarda le questioni urbanistiche e il Piano casa. Per me sbloccare quel Piano e i regolamenti urbanistici comunali significava dare un segnale forte al mondo imprenditoriale (artigiani e piccole e medie imprese edili). E’ stato a mio avviso un errore grave non intervenire con la legge finanziaria, ma non si potranno consentire comunque ulteriori ritardi che riguardano 90 su 130, anche a costo di nominare i Commissari ad acta quando serve. Anche per i rifiuti si è messa una pezza con una soluzione ‘temporanea ed eccezionale’ (sperando sia tale) quale l’ampliamento degli impianti; ma anche qui il problema è: quali difficoltà, quali tempi, per la raccolta differenziata che ha visto negli anni scorsi finanziamenti corposi per alcuni ambiti regionali? Né, a mio avviso, si potrà rinviare quello che fu un impegno prioritario sia della campagna elettorale che del presidente De Filippo appena eletto: rendere efficiente ed efficace l’azione amministrativa responsabilizzando fino in fondo personale e dirigenti. Non si può continuare ad assistere a dirigenti con un solo dipendente nell’ufficio e a dipartimenti senza dirigenti o direttore generale”.

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