Per il capogruppo Sel “sul piano delle politiche sociali si registrano le maggiori contraddizioni di una manovra che di fatto realizza il rigore e i risparmi colpendo i cittadini e i ceti sociali più deboli”
“In attesa di un parere compiuto e definitivo sul maxi -emendamento alla manovra di assestamento di bilancio, confermo la mia profonda insoddisfazione per un’impostazione eccessivamente economicistica che, purtroppo, ricalca la strada seguita dal ministro Tremonti tutta incentrata sulla necessità di un contenimento della spesa e quindi di operare tagli”. E’ quanto ha sostenuto in Aula durante il dibattito il capogruppo Sel, Giannino Romaniello, evidenziando che “l’altra faccia della medaglia contrapposta a quella economicistica è tutta politica e strettamente complementare alla prima”.
“Sul piano delle politiche sociali – ha aggiunto – si registrano le maggiori contraddizioni di una manovra che di fatto realizza il rigore e i risparmi colpendo i cittadini e i ceti sociali più deboli. L’esempio più eclatante è l’introduzione dei ticket sanitari, che rappresentano una vera e propria tassa sulla salute, contro cui Sel si batte raccogliendo richieste e sollecitazioni di sindacati e società civile. Siamo consapevoli della necessità di fare scelte di risparmio. Solo che per noi le scelte vanno fatte a partire dai costi della politica e degli Enti che operano in regione. Su tutti – dice Romaniello – vale l’esempio del Consiglio di amministrazione di Metapontum Agrobios, che ha accumulato un deficit altissimo, con ben 7 componenti il Cda. Per non parlare dell’Ente più inutile e parassitario esistente quale Acqua spa”.
Il capogruppo di Sel ha sostenuto che “un ulteriore taglio alle indennità dei consiglieri regionali, pari al 5 per cento, produrrebbe un risparmio di ben 600 mila euro da indirizzare alle politiche sociali”.
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