ASS. BENE COMUNE VIGGIANO SU ATTIVITA’ CENTRO OLI

Seguiamo con apprensione la situazione che si sta determinando con la ripresa delle attività del Cova di Viggiano, soprattutto dopo l’allarme lanciato dalle organizzazioni di categoria dei lavoratori della Uil sulle modalità di affidamento di appalti al ribasso. Lo afferma una nota dell’Associazione Bene Comune Viggiano a firma del presidente Vittorio Prinzi.
Le comunità della Val d’Agri hanno sostenuto l’impegno dei sindacati, dei lavoratori e dei sindaci perché – si legge nella nota – la riattivazione dell’impianto, con misure ed azioni più efficaci per la tutela dell’ambiente e della salute, avvenisse senza penalizzare né le imprese, specie locali, né i lavoratori. Da quello che riferisce il sindacato, invece, pare che stia avvenendo proprio il contrario:  una riduzione di commesse e di occupazione che lo stesso sindacato quantifica nel 60% in meno. Una situazione – si legge nella nota – inaccettabile e che ci sollecita a riprendere la mobilitazione popolare per non consentire passi indietro rispetto ad un quadro occupazionale e imprenditoriale già penalizzante per l’imprenditoria e la manodopera del comprensorio e dell’intera regione.  Vale per tutti l’esempio che più volte abbiamo fatto dell’occupazione extraregionale. Sta accadendo – evidenzia Prinzi – che invece di ridefinire  gli accordi del 2012 e del 2014 che avevano al centro la salvaguardia dei livelli occupazionali, attraverso l’attuazione del contratto di sito ed altre misure, ed avviare un confronto per determinare le opportunità di ricorso ad occupazione aggiuntiva, si ipotizzerebbe altra disoccupazione e altro precariato, senza sottovalutare gli effetti ulteriormente negativi sull’economia locale come hanno in più occasioni segnalato commercianti, ristoratori, albergatori, titolari di piccole attività.
Ci associamo pertanto alla richiesta di convocazione del Tavolo della Trasparenza in Regione Basilicata alla presenza dell’Eni e rileviamo l’esigenza di tenere alta l’attenzione politica, istituzionale e civile perché il traguardo è ancora lontano. Per noi – dice ancora Prinzi – la “bussola” dell’agire di amministratori pubblici (Governo, Regione, Comuni) e privati (compagnie petrolifere) va orientata su un punto cardinale: il rispetto dell’etica e delle leggi vigenti con cui coniugare salute, ambiente e lavoro e puntare ad uno sviluppo eco-sostenibile, anche nell’interesse delle generazioni future. 
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