Articolo Cronache Lucane su Cts, precisazioni della Regione

In merito a un articolo apparso oggi su Cronache Lucane, dal titolo “Cts, prima la Regione non indica lucani ora Bardi se ne accorge e grida vittoria”, si precisa che la Conferenza Stato-Regioni ha inviato alla Regione Basilicata solo nei giorni scorsi la richiesta di designare il nominativo di un esperto per integrare il Cts, acronimo di Comitato tecnico scientifico. Richiesta alla quale sarà dato subito seguito.
Il Comitato tecnico scientifico è ben altra cosa dalla Cabina di regìa per l’emergenza Covid.
Si tratta di organismi diversi, ma citati confusamente nell’articolo di Cronache Lucane.
Il Comitato Tecnico scientifico è un organismo istituito per “attività di consulenza e supporto”, istituito nell’ambito della Protezione Civile con decreto del 5 febbraio 2020. Essendo composto da “esperti e qualificati rappresentanti degli Enti e Amministrazioni dello Stato”, racchiude una serie di competenze. E’ soggetto a modifiche e integrazioni sia per affrontare l’emergenza sanitaria sia in prospettiva della ripresa. Tuttora tra i suoi componenti, definiti puntualmente dall’ordinanza n. 663 del 18 aprile 2020, un solo nominativo è designato dalla Conferenza delle Regioni ed è in rappresentanza della Commissione Salute.
Altro organismo è la Cabina di regìa per il monitoraggio e la gestione dell’emergenza Covid. Istituita ai sensi del decreto del ministro della Salute del 30 aprile 2020, risulta composta da rappresentanti del ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità, con tre soli referenti delle Regioni, tutti provenienti dal mondo della Sanità.
Non risponde assolutamente al vero la circostanza che la Regione Basilicata non indicò in tempo il componente della Cabina di regia per il Covid, semplicemente perché non c’era nessun componente da indicare, contrariamente a quanto riportato nell’articolo.
Si evince, invece, la confusione tra la Cabina di regia in funzione antipandemica e la Cabina di regia per il Patto per la Salute 2019-2021, un accordo sottoscritto tra il governo e le Regioni con valenza triennale mirato, tra l’altro, a migliorare i servizi sanitari offerti ai cittadini e a uniformare le prestazioni sanitarie su tutto il territorio nazionale.

   

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