Il consigliere regionale chiede al presidente De Filippo chiarimenti sulla “prima e seconda edizione del Progetto: investimenti e voci di spesa, quali risultati si vogliono conseguire e se ci sono o ci saranno nuovi posti di lavoro”
Il consigliere regionale del Pdl, Gianni Rosa, ha rivolto un’interrogazione al presidente della Giunta, Vito De Filippo, per “aver chiarimenti sulla prima e seconda edizione del Progetto Ponte Arte Pollino, con l’evidenziazione di tutti gli investimenti e di tutte le voci di spesa”. Inoltre, il consigliere Rosa, intende conoscere “quali risultati si vogliono conseguire con la realizzazione del progetto, tali da poter giustificare l’investimento, e se, tale investimento, ha già comportato o comporterà la creazione di nuovi posti di lavoro e nello specifico quanti e quali”.
Nel sottolineare che il progetto coinvolge “aree lucane dove forte è il disagio economico, l’emigrazione giovanile e, anche, la mancanza di infrastrutture, come San Severino, Noepoli, San Paolo Albanese e Terranova, tra i paesi più piccoli e poveri del sud Basilicata” il consigliere Rosa ricorda che “la Giunta regionale, proprio per aiutare il loro sviluppo, ha dato impulso al ‘Progetto Ponte Arte Pollino’ che prevede ‘la valorizzazione del territorio lucano attraverso interventi di arte contemporanea, in grado di determinare una crescita culturale al fine di attivare nuovi fenomeni di sviluppo sociale ed economico’. Tutto ciò lo si ritrova – sottolinea Rosa – in una serie di atti adottati in questi anni: tra gli ultimi in ordine di tempo, le delibere di Giunta n.647/2010 e n.1713/2010, con cui si stanziano altri due milioni di euro, in aggiunta al milione già stanziato alcuni anni fa, per finanziare la seconda edizione del progetto”.
Nel ricordare che “alle grandi opere realizzate da Penone nel comune di Noepoli, da Rapinoja a San Paolo Albanese, da Kapoor a Latronico, da Nils Udo a Terranova si sono aggiunti l’immancabile formazione, la divulgazione e gli eventi artistici”, il consigliere Rosa, “onde evitare fraintendimenti”, si dice “favorevole alle manifestazioni artistiche, considerando la cultura un requisito importante ed un valore aggiunto per la società”, ma contestualmente “contrario allo sperpero di denaro pubblico che non abbia ricadute vere e reali per i cittadini”.
“In un territorio povero, come quello in questione, che ha prioritariamente bisogno di infrastrutture e lavoro, questa iniziativa – ribadisce il consigliere regionale – rappresenta un’ulteriore riprova di come si sciupano ingenti risorse pubbliche in progetti autoreferenziali, scollegati con le esigenze del territorio e che portano benefici solo all’indotto di chi li progetta, di chi ne prende parte, di chi opera”.
“Sono irritato – conclude il consigliere del Pdl – quando si camuffa tutto questo con finzioni, manipolazioni della realtà oppure ci si rifugia, mascherando gli sprechi con effimere manifestazioni dal conto salato, nell’alibi di voler promuovere la cultura e l’arte per avere ricadute di sviluppo economico. Sono convinto, che i giovani che emigrano per trovare miglior fortuna altrove, non comprendono queste scelte ‘culturali’ di De Filippo, unico in grado di spiegare (filosoficamente) perché dice sì alla cultura e no al lavoro”.