Dice il consigliere regionale del Gruppo misto: “Iannicelli tenta di parlare bene ma continua a razzolare male”
“Nonostante nel corso di numerose audizioni in Commissione consiliare permanente regionale il Direttore generale dell’Arpab abbia affermato la necessità di rafforzare il settore tecnico dell’Agenzia per dare piena attuazione alla sua funzione di tutela e salvaguardia ambientale e della salute dei cittadini, in queste ultime settimane stiamo assistendo, per l’ennesima volta, ad un rafforzamento delle aree amministrative, in barba anche a quanto emerso nella relazione della Commissione antimafia circa la necessità di adeguare la struttura di Arpab, rafforzandone il settore tecnico”. Ad affermarlo il consigliere regionale del Gruppo misto che ha aderito ad Art.1 Mdp, Giannino Romaniello, che sottolinea: “Infatti, il 25 luglio 2017, il Direttore generale ha dato corso, con la delibera n.237/2017, all’assunzione a tempo indeterminato di 2 funzionari amministrativi”.<br /><br />“E’ un controsenso – sostiene Romanilello – che, dopo aver affermato che l’Ente ha un rapporto disequilibrato tra amministrativi e tecnici, e considerate le funzioni prettamente tecniche dell’Agenzia, il Direttore proceda ad un ulteriore incremento di personale con funzioni amministrative. E’ appena il caso di ricordare al Direttore quanto da lui stesso affermato nell’ultima sua delibera del 19 luglio 2017, n.222/2017 dal titolo ‘Stato di emergenza per la gravissima carenza di personale’ dove viene evidenziata l’esigenza di rafforzare la struttura con 75 operatori tecnico-professionali, con un rapporto di lavoro a tempo determinato, sulla base di un fumoso piano aziendale che sarà gestito dallo steso management la cui inefficienza è ampiamente provata dal fatto che l’Agenzia è dovuta ricorrere all’aiuto di Ispra e AssoArpa per lo svolgimento di mansioni routinarie. A differenza di quanto affermato dal Direttore generale circa inadeguatezze ed errori strategici fatti dai suoi predecessori, lo stesso si contraddice rispolverando vetuste graduatorie di passati concorsi”.<br /><br />“E’ appena il caso di ricordare allo stesso – prosegue Romaniello – la vicenda relativa alla nomina di un architetto da parte della Commissione concorsuale Arpab che, secondo quanto stabilito dal Consiglio di Stato con sentenza pubblicata il 21 giugno 2017, non aveva i titoli per concorrere per il posto all’ufficio SIT.<br />Di fronte alle inefficienze evidenziate per quanto riguarda l’area tecnica ed alla necessità del suo rafforzamento, è veramente singolare che con la riapertura del Cova, Arpab, pensando di rispondere a richieste dal sapore localistico ed elettoralistico, immagini l’istituzione di un presidio h24 nei pressi del Centro Olio di Viggiano con personale tecnico-scientifico, per fare cosa non si sa, considerato che le tecnologie esistenti permettono, in presenza di sistemi di monitoraggio funzionanti e posizionati correttamente nelle aree a rischio, l’intervento tempestivo di tutte le autorità preposte (Vigili del fuoco, Asp, Arpab ed altro)”.<br /><br />“Sarebbe interessante sapere – dice Romaniello – con quali figure professionali il Direttore intenda garantire il presidio, considerato tra l’altro che il monitoraggio riguarda più settori (aria, acque, suolo) e che per essere effettuato necessita di figure specializzate in ognuno di questi, non potendosi affidare ad un singolo operatore il controllo e la responsabilità del presidio in un settore nel quale non ha competenze tecnico-scientifiche specifiche, scaricando in questo modo inadeguatezze e carenza di strumentazioni necessarie sui lavoratori. Acquisito che in Arpab mancano chimici, fisici dell’atmosfera e ingegneri chimici, risulta incomprensibile per quale motivo si continui a saturare la pianta organica con personale amministrativo. Siamo pertanto costretti a costatare – conclude Romaniello – che, anche in tale circostanza, Iannicelli tenti di parlare bene ma continui a razzolare male”.<br />