Aql, Rosa: mancano criteri oggettivi e buona amministrazione

Il capogruppo consiliare di Lb-Fdi: “Acquedotto lucano si conferma carrozzone politico. Sperperi, consulenze e moltiplicazione di uffici. Un altro fallimento delle riforme di Pittella”

&ldquo;Da informazioni ottenute, e da noi verificate, apprendiamo alcuni dati su Acquedotto lucano che ci inquietano e che segnalano un modo di operare che continua a non tener conto di criteri oggettivi e di buona amministrazione&rdquo;. E&rsquo; quanto dichiarato dal consigliere regionale di Laboratorio Basilicata &ndash; Fratelli d&rsquo;Italia, Gianni Rosa, che continua affermando: &ldquo;Il riferimento &egrave; al modello organizzativo di Acquedotto lucano, ma anche alla stretta relazione che deve intercorrere fra lo stesso modello, i costi che si determinano sul bilancio ed il funzionamento della Spa&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Veniamo ai numeri &ndash; prosegue Rosa – e alla loro esplicitazione. Al 31 dicembre 2014, ancora con la presidenza Gentile, questa la fotografia dell&rsquo;organizzazione per Uffici, Settori e Aree: Uffici 17; Settori 29; Aree 11.&nbsp; A marzo del 2016, con la nuova gestione, affidata all&rsquo;Amministratore unico, Michele Vita, si registrano queste modifiche: Uffici 40; Settori 26; Aree 20. Esattamente un anno dopo, nel marzo del corrente anno, la situazione &egrave; cos&igrave; ulteriormente modificata: Uffici 31; Settori 36; Aree 25. Va ricordato- sottolinea Rosa – che la scelta di passare da un Consiglio di Amministrazione ad indirizzo collegiale ad una Manager unico, fu tutta politica. Si spieg&ograve; alla comunit&agrave; lucana che Acquedotto avrebbe dovuto essere guidato in maniera pi&ugrave; razionale e moderno. A nessuno sfugg&igrave;, all&rsquo;epoca, le polemiche fra la Gentile e il neo presidente Pittella. L&rsquo;invito a dimettersi. In realt&agrave; la successiva nomina di Vita ha prodotto un neo centralismo decisionale che mal si associa ad una societ&agrave; controllata da Regione e Comuni, che per sua natura si caratterizza come plurale e complessa&rdquo;.<br /><br />&ldquo;I numeri sopra descritti &ndash; dice Rosa – sono paradossali ed indicano un vecchio vizio della politica di sinistra: accontentare tutti gli amici. Fare un uso clientelare degli Enti e delle societ&agrave; pubbliche. Trasformarli in carrozzoni. Incredibile la disinvoltura con la quale si &egrave; formalizzato lo scivolamento delle carriere verticali con doppi, tripli e persino quadrupli salti di funzione e livelli retributivi. Con la sfacciataggine di spalmare i costi anche sui bilanci futuri. Un atto immorale. Oltre che illegale. Parliamo di un aumento nel prossimo biennio ed a partire da questo bilancio 2017 del 27 per cento in pi&ugrave; sui costi di gestione. Senza contare che anche i costi per consulenze esterne non tendono a diminuire e che da tre anni continuano a lievitare di un 7 &ndash; 10 per cento ogni dodici mesi. Nei prossimi giorni &ndash; riferisce Rosa – chiederemo pubblicamente conto con una interrogazione regionale di questo scempio&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Nel frattempo &ndash; aggiunge l&rsquo;esponente di Fratelli d&rsquo;Italia &ndash; Alleanza nazionale – era doveroso informare i lucani che la prossima campagna elettorale amministrativa di giugno &egrave; iniziata, come sempre, utilizzando la spesa pubblica e i soldi dei lucani. Il tutto mentre i costi energetici di Acquedotto lucano sono sempre a carico della Regione e lo sperpero dell&rsquo;acqua continua per assenza di investimenti in infrastrutture e manutenzione. Va infine ricordato &ndash; conclude Rosa – che Michele Vita non &egrave; un manager. E&rsquo; stato dirigente di strutture regionali. E&rsquo; e resta un burocrate a servizio della politica di potere di una sinistra che non perde gli antichi vizi&rdquo;.<br />

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