Una settimana può sembrare poco. Ma per chi vive di appunti, lezioni e orari serrati, può fare la differenza. Domani, 2 settembre 2025, la mensa universitaria dell’ARDSU Basilicata aprirà con una settimana di anticipo rispetto al solito calendario.
È una scelta precisa. “Si è voluto che la mensa si aprisse subito – spiega il direttore generale Giuseppe Giuzio – per andare incontro agli studenti di Medicina, che dal martedì al venerdì hanno giornate piene e senza tregua. Dovevamo esserci per loro, da subito. Il diritto allo studio – sottolinea – non si esaurisce nelle borse di studio o nei posti alloggio. Passa anche da servizi come la mensa, che devono essere accessibili, efficienti e pensati per chi ha ritmi serrati, come i nostri studenti di Medicina. Per questo i ragazzi possono usufruire della mensa anche se non sono ancora definitivamente iscritti: basta registrarsi sul portale ardsubasilicata.it, senza dover allegare ricevute di tasse o altri documenti”.
La mensa anticipata diventa così un piccolo ma significativo tassello di quella nuova governance che l’ARDSU sta costruendo, capace di conciliare efficienza amministrativa e centralità dello studente, meritocrazia e qualità.
In un territorio come la Basilicata, dove il rischio di emigrazione giovanile è alto, ogni gesto che facilita la vita degli studenti è un viatico per radicare talenti e competenze. “Non possiamo permettere – ricorda Giuzio – che le difficoltà logistiche diventino ostacoli al successo formativo. La Basilicata deve imparare a tenersi stretti i suoi giovani migliori. Anche anticipando di una settimana l’apertura della mensa”.
L’ARDSU ha annunciato che a febbraio sarà aperta una finestra supplementare per le domande di borsa di studio, così da offrire ulteriori opportunità a chi, per motivi di calendario o percorso, non avesse potuto partecipare al bando ordinario.
Peraltro, aggiunge Giuzio: “Cibo e studio sono da sempre intimamente legati. Non è un caso che in molte università europee le mense siano considerate piazze del sapere: luoghi in cui si intrecciano culture, linguaggi e amicizie. Evidentemente anche il sapere cresce meglio se ha una tavola attorno a cui sedersi, fin dal primo giorno”.