Il presidente di Apof-Il, Nicola Laguardia, replica al segretario della Fp Cgil Potenza, Angelo Summa.
“La Cgil dovrebbe avere un maggiore senso di responsabilità. Summa stia sereno, non si rischia alcuna esplosione e non c’è alcun tipo di ingerenza nella gestione e meno che meno su fatti relativi al personale. I problemi di Apof-Il sono altri, molto più gravi e ben noti alle organizzazioni sindacali, a partire da una situazione debitoria ereditata dal vecchio Cda non ancora risolta che, nell'anno 2010 ed ancora attualmente, costringono l'Agenzia a scelte difficili e impopolari. Nel merito della questione sollevata dalla Cgil va detto chiaro che spetta al Consiglio di Amministrazione (CdA) approvare gli accordi sindacali in applicazione dell'art. 10 dello statuto. Tali accordi sono aderenti ad un modello di Apof-Il che non esiste più e non si vede quale indebita ingerenza possa essere attribuita all’attuale CdA che, responsabilmente, ha ritenuto necessario un rinvio informando di ciò, a suo tempo, le oo.ss. aziendali.
Il CdA non poteva avallare, tanto per fare un esempio, l’istituzione di posizioni organizzative incardinate in una realtà operativa superata e che prevedevano una posizione addirittura sulla nuova sede di Bella. Ricordo che quella sede è rimasta inutilizzata per l’intero 2010 e che il presidente Lacorazza si è addirittura rifiutato di inaugurarla. E' evidente che la commissione che ha trattato con le unità sindacali di base ha operato senza tener conto dell'indirizzo politico e del mutamento di Apof-Il intervenuto già con la sottoscrizione del primo Accordo Interistituzionale del gennaio 2009. Le attività di Apof-Il, è bene ribadirlo, non sono più attestate né sono attestabili su iniziative autonome dell'Agenzia rivolte alla generalità dei cittadini, ma a precise commesse pubbliche destinate ad utenti prestabiliti (progetto Ponte, inclusione sociale) o individuati da organismi esterni (imprese, centri per l'impiego, scuole). L'utenza e la sua collocazione sul territorio, programma per programma ed anno per anno, orientano, se non determinano, anche la scelta delle sedi. Apof-Il ha la necessità, quindi, di modificare il proprio assetto organizzativo e funzionale per renderlo sempre più elastico ed adattabile alla nuova situazione operativa. Proprio per questo è stato necessario conoscere l'attività da svolgere nel triennio 2011-2013. Nonostante l'Accordo non sia ancora sottoscritto dalle parti una prima ipotesi di riassetto organizzativo è stata già presentata nell'ultima riunione del CdA.
Certo, non posso che concordare, come riferito in più occasioni a partire dalla relazione al bilancio 2010, sulla opportunità di valutare se mantenere un apposito apparato politico per Apof-il, ma intanto che c'è, il CdA deve svolgere le sue funzioni, a partire da quelle di controllo e tenendo ben conto che la principale regola cui tutti gli operatori pubblici dovrebbero ispirarsi è quella di usare sempre il buon senso, anche quando costa qualche sacrificio”.
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