Anisap: ripensare modello sanitario regionale

Toscana, Veneto, Trento, Emilia Romagna e Piemonte. Queste le Regioni con il servizio sanitario migliore. La Basilicata a centro classifica occupa la sest’ultima posizione. Di contro, fanalino di coda è la Campania seguita da Calabria e Puglia. Questo il dato che emerge dalla seconda edizione del Rapporto Crea – Università di Roma Tor Vergata sui sistemi sanitari regionali. La 'classifica' – riferisce Anisap Basilicata – è la sintesi delle preferenze apportate dagli stakeholder presi in considerazione (utenti, professioni sanitarie, industria medicale, managment aziendale e Istituzioni), su un set di indicatori raggruppati in 4 grandi aree: Sociale, Economico-finanziaria, Appropriatezza e Esiti.
“Ravvisiamo dunque l’esigenza – è il commento del presidente di Anisap Basilicata Antonio Flovilla – di riattivare quei processi di concertazione sociale che la Legge Regionale di Stabilità 2015 ha introdotto affidando nuovi e più impegnati compiti alle due Asl” per “ripensare il modello sanitario attraverso un miglioramento della qualità e delle performance della sanità, oltre che della sua sostenibilità, che può essere prodotto solo con una azione di rafforzamento della cosiddetta medicina del territorio, dalla medicina di base, alla assistenza domiciliare, alla prevenzione, alla riabilitazione. Un sistema in cui il paziente è al centro e in cui si trova un connubio tra sostenibilità ed efficienza, tra il costo e la qualità della prestazione. La nostra strategia si basa su una prospettiva di integrazione e collaborazione, dal momento che la flessibilità e la snellezza organizzative e gestionali del settore consentono di ridurre i tempi di erogazione delle prestazioni sanitarie, nel rispetto delle esigenze di efficienza delle risposte, appropriatezza dei percorsi diagnostico-terapeutici, controllo, coordinamento e Anisap Basilicata sostiene da sempre – un progetto organico di integrazione pubblico – privato con la programmazione delle attività in relazione alle esigenze del cittadino consentirebbe di risolvere tante criticità, ivi compresa quella relativa alla giusta allocazione delle risorse ed alla riduzione degli sprechi. Garantirebbe, inoltre, la realizzazione della tanto invocata medicina del territorio, che non può prescindere da un ruolo importante svolto dal sistema accreditato”.

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