Anfp su vicenda Fasano-Mennuti-Claps

“Far sindacato non consente di diffamare del tutto gratuitamente, anche con inaccettabili riferimenti alla sfera personale, un Funzionario di Polizia e un superiore gerarchico”.
Lo afferma il segretario nazionale dell’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia, Enzo Marco Letizia, che “a fianco della dottoressa Luisa Fasano, è stata parte civile nel processo che due giorni fa si è concluso con la condanna di un Ispettore della Polizia di Stato”.
“Il fatto in sé – sostiene Letizia – non può che essere motivo di dolore per chi, come noi, con equilibrio e senso di appartenenza, ha sempre tenuto alla serenità del servizio e alla salvaguardia dei rapporti interni all’Istituzione. Con eguale serenità sapremo guardare ad eventuali tentativi di riconciliazione, fondati su una ragionevole presa di coscienza, da parte del reo, dell’accaduto. Vorremmo fosse chiaro – precisa il segretario dell’associazione – che, nonostante certe artate campagne di disinformazione, la dottoressa Luisa Fasano è stata una vittima: della strumentalizzazione del sindacato ma, ancor più, dell’illecita utilizzazione delle intercettazioni e propalazione dei contenuti di sue telefonate personali, spunto per chi, secondo la recente sentenza, l’ha diffamata. Capiamo le intime ragioni del dolore – conclude Letizia – ma l’immeritata “gogna mediatica” e “la sterile persecuzione inquisitoria” potentine non possono essere né condivise né ulteriormente tollerate da chi, come noi, ha a cuore i diritti e le libertà dei cittadini”.

bas 08

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