Ambiente, Ola commenta dati Arpab su inceneritore Fenice

L’Organizzazione Lucana Ambientalista (Ola) rende noto che sono stati resi pubblici i dati relativi al monitoraggio delle acque sotterranee presso l'inceneritore Fenice a San Nicola di Melfi.
“I dati pubblicati da Arpab – si legge nella nota dell’Ola – sono riferiti al mese di Settembre 2013 e registrano, ancora una volta, molti superamenti dei limiti imposti dalla legge”. “Dalla lettura dei dati – evidenzia Ola – emerge l'ennesimo superamento del valore limite fatto registrare dal Triclorometano (cloroformio) sostanza altamente nociva per la salute umana nonché un pericoloso cancerogeno, così come il 1,1-Dicloroetilene, un potente solvente, che supera i limiti di legge in quasi tutti i nove pozzi piezometrici. Altre sostanze dannose per l'ambiente e la salute dell'uomo presenti oltre i limiti di legge in molti dei pozzi campionati, sono il Tetracloroetilene e il 1,2-Dicloropropano. Relativamente ai metalli pesanti sono fuori legge l'Alluminio nel pozzo n.4, il Ferro nei pozzi nn.5-6-7-8, il ‘solito’ Nichel in otto dei nove pozzi ed il Manganese in tutti e nove i pozzi campionati. La presenza di Nichel e Manganese in quantità molto oltre i limiti di legge in molti pozzi è allarmante e rappresenta meglio di qualsiasi altra considerazione l'inefficacia assoluta del piano di contenimento degli inquinanti predisposto dall'azienda che gestisce l'impianto”. Ola sottolinea “come il disastro ambientale certificato dalle analisi e dai dati pubblicati, non può e non deve più essere ignorato. È necessario definitivamente prendere atto che l'inceneritore Fenice è un inceneritore obsoleto e pericoloso e che gli inquinanti dispersi nella falda sotterranea entrano nella catena alimentare, compromettendo l'ambiente e la salute di uomini e animali”.

bas 08

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