Ambiente; No Triv su pozzi Costa Molina 2 e Monte Alpi 9

La sezione “Basilicata” del “Coordinamento Nazionale No Triv”, in merito al progetto per la realizzazione dei pozzi Costa Molina 2 e Monte Alpi 9, chiede di sapere se “i sistemi di misurazione e controllo sono necessari a scongiurare i pericoli di contaminazione delle falde acquifere sono davvero efficaci, affidabili ed adeguati”; se “la Regione è a conoscenza dei reali quantitativi di acque di strato reiniettate da Eni nel sottosuolo” e “come mai non vengono rispettate le procedure amministrative previste in seno al dipartimento Ambiente”.
Il Coordinamento precisa inoltre che “la procedura per l’ottenimento dell’A.I.A. per la ‘Reiniezione delle Acque di Strato in unità geologica profonde mediante i pozzi Costa Molina 2 e Monte Alpi 9’, richiesta da Eni nel 2012 per ottenere autorizzazione a scaricare nel sottosuolo un maggiore quantitativo di acque derivanti dall’estrazione e separazione di idrocarburi nel Centro Olio di Val d’Agri, è ancora in fase istruttoria”. Ricordando che le associazioni “Wwf Basilicata, Onda Rosa, Laboratorio per Viggiano e Associazione Mediterranea per la Natura, hanno chiesto alla Regione Basilicata la revoca della autorizzazione all’Eni per il proseguimento delle attività di scarico delle acque di strato tramite il pozzo di reiniezione Costa Molina”, No Triv richiede “l'intervento urgente degli organi politici, o in mancanza, l’intervento delle autorità giudiziarie, per sospendere le procedure in discussione e fare luce su quanto denunciato dalle organizzazioni politico/ambientali”. “Chiediamo ai rappresentanti istituzionali Regionali – precisa No Triv – risposte chiare e convincenti rispetto alle questioni poste, e che vengano messe in essere tutte le procedure necessarie a chiarire la legittimità degli atti amministrativi in discussione”.

bas 08

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