"La battaglia per difendere le aziende agricole e le comunità rurali non è solo per riconquistare condizioni economiche e di reddito decenti ma, anche, per determinare le condizioni ambientali e sociali entro cui abbia ancora un senso la stessa funzione dell'agricoltura". Con queste parole si è introdotta la riunione dell'Esecutivo regionale di Altragricoltura Basilicata convocata per discutere la situazione ambientale in Basilicata con il venire avanti di numerosi e sempre più preoccupanti segnali di rischio.
"Secondo le ultime stime entro pochi decenni la Basilicata potrebbe perdere 150.000 dei suoi 550.000 abitanti e li perderebbe nelle aree rurali e nei piccoli centri dove si sta consumando una crisi economica e sociale pesantissima. Aree che si spopolano e si desertificano di attività umane, esposte a gravi problemi di dissesto idrogeologico e ambientale e facile occasione per usi che appesantiscono la crisi segnando per generazioni il territorio lucano" Si legge nella nota con cui l'esecutivo ha deciso di aprire una fase di iniziative di difesa del diritto delle comunità e degli agricoltori di continuare a produrre ed a lavorare la terra, oggi messo in discussione da una aggressione senza precedenti di azioni speculative che vorrebbero trasformare la Basilicata da straordinaria terra di risorse ambientali e agropastorali a hub energetico ed a territorio di discariche e pozzi di estrazione".
"Con questa impostazione Altragricoltura avvia una serie di iniziative per difendere la qualità ambientale del nostro territorio e delle sue risorse e per questo sarà presente con una sua delegazione all'incontro convocato dall'Associane Intercomunale Lucania a Palazzo San Gervasio oggi pomeriggio alle 18,30, per contribuire alle iniziative di contrasto alla pretesa di attivare nel territorio dell'Alto Bradano la seconda concessione di estrazione petrolifera per estensione nella Regione.
La sentenza del TAR che ha respinto i ricorsi presentati dai comuni dell'area contro la concessione richiesta dalla società AleAnna Resources è la dimostrazione concreta di come serve alzare la capacità tecnica di contrastare le aggressioni territoriali, quella politica di dire chiaramente da che parte si sta e quella della mobilitazione che deve saper vedere le comunità, gli agricoltori, tutti gli altri operatori economici che con i loro investimenti ed a loro rischio mantengono attività diffuse di lavoro, i lavoratori e le istituzioni territoriali per sventare l'ennesimo tentativo di gestione speculativa a danno del territorio e per rilanciare il progetto per una Basilicata del lavoro diffuso e della gestione delle sue risorse per garantire gli interessi collettivi".
BAS 05