Aliano (comune di Lavello) su agricoltura nell’area Nord lucana

Riceviamo e pubblichiamo una nota dell’assessore comunale di Lavello all’Agricoltura, Mauro Aliano, dal titolo “Agricoltura nell’area Nord della Basilicata: più investimenti per ridurre la distorsione della concorrenza”.

“Le imprese agricole concorrono tra di loro non solo a livello regionale o nazionale, ma a livello comunitario e, per certi versi, mondiale. A dirlo è la stessa Unione Europea, non a caso si parla di politica agricola europea (comunitaria), spesso oggetto di dibattito negli accordi commerciali internazionali. In questo contesto, che solo in apparenza sembra lontano, il valore aggiunto del comparto agricolo della nostra regione si è ridotto dell’1 per cento a prezzi costanti nel 2018 (Banca d’Italia, su stime Prometeia), tra le peggiori performance si hanno: il comparto relativo alla produzione di pomodori destinati alla trasformazione industriale (-3,1 per cento), di uva da vino (-41,1 per cento) e da tavola (-7,9 per cento) e quella di olive (-2,4 per cento). Una della domande che ci si dovrebbe porre è: quanto di questa dinamica è frutto del mercato e quanto, invece, frutto di una carenza infrastrutturale e di investimenti? Se è vero che le imprese concorrono sul mercato europeo, è vero anche la concorrenza dovrebbe declinarsi su un piano di partenza uguale per tutte. Mi spiego meglio, data l’incapacità di gestire il prezzo di vendita dei prodotti agricoli, o meglio, la “farraginosità” (usata in senso eufemistico) nella determinazione dei prezzi, e quindi dei ricavi, le imprese agricole riescono a concorre, detto in altri termini a fare i profitti, utilizzando due leve: la qualità dei prodotti, ma soprattutto il contenimento dei costi. Ma se l’impresa agricola lucana (e non solo agricola) paga di più, a parità di condizioni, per indebitarsi; paga di più, in termini di tempi, per chiudere un procedimento amministrativo, come fa a concorrere liberamente con gli altri competitor europei? A questo si deve aggiungere, per quanto riguarda le imprese agricole collocate nell’area Nord della Basilicata, la pessima condizione delle infrastrutture irrigue che aggrava la distorsione della concorrenza. La questione della diga Abate Alonia, comunemente chiamata diga del Rendina, rappresenta la metafora dei ritardi in termini di dotazione infrastrutturale e delle maggiori difficoltà di concorrere. Insomma, non si parla di promesse di finanziamento, ma di risorse immediatamente disponibili che per strane alchimie risultano ancora inutilizzate. A questo si somma l’altrettanto annosa questione del c.d. Distretto G, che come il punto, diventa di difficile collocazione amministrativa ma che nei fatti peggiora il gap infrastrutturale e aggrava, ulteriormente, la distorsione della concorrenza. Insomma: mancano gli investimenti. Infine, non per importanza, rispetto alle regioni “meno sviluppate (Sicilia, Campania, Puglia, Basilicata e Calabria) e all’Italia il Psr lucano ha destinato una quota inferiore di risorse a sostegno degli investimenti produttivi e dei metodi di agricoltura biologica e una quota maggiore allo sviluppo e tutela delle foreste e all’offerta di servizi di base nelle aree rurali. In base alle ultime informazioni fornite dalla Commissione europea, la percentuale di avanzamento finanziario – data dal rapporto tra i pagamenti erogati e la dotazione disponibile – è pari al 22 per cento, un valore inferiore alle aree di confronto. Le percentuali di avanzamento finanziario maggiori si registrano per le misure di indennizzo degli agricoltori volte a compensare i maggiori costi o i minori guadagni che derivano dall’operare in zone soggette a vincoli ambientali e per i contributi a sostegno dei metodi di agricoltura biologica” (Economie regionali, L'economia della Basilicata, Banca d’Italia, Giugno 2019). Se le condizioni sono queste: una struttura dei prezzi di vendita da fine anni 80’, una dotazione infrastrutturale di pari data, e dei costi a prezzi attuali, e una visione distopica del futuro perché un giovane dovrebbe investire in agricoltura o cominciare una nuova attività? La partenza dei lavori di sfangamento della diga, il distretto G ed una gestione dei PSR più orientata agli investimenti potrebbe determinare una dinamica positiva nelle attività agricole nei prossimi anni (anche se, come diceva Keynes “Nel lungo periodo siamo tutti morti”). O perlomeno una speranza, quella che al momento manca!”.
 

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