Il consigliere regionale del Gruppo misto ha partecipato all’incontro svoltosi ad Atella sulla figura, l’opera politica e sociale dello statista
“Da una parte la politica spesso urlata, fatta di insulti e provocazioni, di voglia di imporre se stessi e non quello che si intende dire o fare, tipica di oggi; dall’altra la politica del dialogo, del fare tipica di un personaggio che ha inciso fortemente nella politica della nostra Italia ed in un recente passato che in tanti rimpiangono, come nel caso del compianto Aldo Moro”.<br /><br />E’ questo il commento del consigliere regionale del Gruppo misto Aurelio Pace che aggiunge “è questo il paragone forte che è emerso dall’incontro svoltosi ad Atella, nella ex biblioteca comunale e che io ritengo sia doveroso sempre fare, per cercare di abbassare i toni della politica di oggi facendo riferimento proprio al gran valore, alla figura, all’opera politica e sociale di Aldo Moro, che deve essere sempre, ed ora più che mai, il vero grande esempio per tutti noi, per coloro che fanno politica e vogliono far politica attiva, quella dei fatti attraverso un fattivo dialogo tra le parti e non urlando, come spesso succede oggi”.<br /><br />Il consigliere regionale, nel suo intervento, ha lodato “il valore e la grandezza di questo nostro statista, venuto dal sud ma pronto a fornire tutta la sua intelligenza, la sua forza d’animo, una determinazione senza pari e lo spirito che gli veniva dalla forte vena spirituale, per guardare agli altri ed alla gente in particolare, quella che attende risposte concrete dallo Stato e lo attendeva negli anni 60 e 70, nel periodo in cui vi era la crescita sociale della nostra penisola, e l’economia e l’esser inseriti in un contesto anche maggiore, internazionale, europeo e del bacino del Mediterraneo, era il vanto della nostra terra che cresceva e si affermava sempre più”.<br /><br />Quindi, per Pace, Moro “è il grande esempio che, davvero tutti noi politici dobbiamo tornare a tener presente nella nostra vita politica e sociale, perché senza dialogo tra le parti e senza l’ascolto della gente oltre che il continuo confronto col territorio, non è possibile fare politica ad un certo livello e soprattutto raggiungere un valore che Moro ha saputo raggiungere, partendo dalla lontana e poco conosciuta natale Maglie, per arrivare a Roma, ad incarichi sempre più prestigiosi, a livello ministeriale e di presidente del Consiglio”.<br /><br />“Nel mio intervento, molto seguito ed apprezzato, dai tanti presenti, dagli intervenuti e dal Postulatore del processo di beatificazione di Moro, l’avvocato pugliese Nicola Giampaolo – aggiunge -ho fatto in più occasioni riferimento agli scritti di Moro, a quelli della sua prigionia, momento in cui si è visto anche l’aspetto particolare, dell’uomo e del religioso Aldo Moro, tra paure, speranze e fede, ma con la forza di credere sempre in quella politica fatta dagli uomini, quelli speciali, che sono superiori ad ogni problema e si augurano che anche gli altri, alla fine, facciano ugualmente nei nostri confronti”.<br /><br />“Invece – conclude Pace – la politica ha preso tanto da questo uomo, statista, personaggio italiano ma, in percentuale, ha ricambiato pochissimo, tanto da permettere che pagasse con la vita, passaggi a dir poco epocali, che lo avevano visto protagonista, ma che oggi devono condurlo a rinforzare la corte dei beati, come merita, in modo da restare sempre un esempio forte per chi si avvicina alla politica e vuole lasciare il suo segno indelebile, solo in positivo, come ha saputo fare lui, con la vita, la figura e la sua opera, immortale, anche se qualcuno ha messo fine alla sua vita in modo così drammatico”.<br /><br />L.C.<br />