Alad Fand: implementare in Basilicata Piano nazionale diabete

Il presidente dell’Alad Fand, Antonio Papaleo, nei giorni scorsi ha incontrato i vertici della Regione Basilicata,  rappresentando “lo scenario della condizione diabetologica della Basilicata , ricco di Strumenti e di Legislazione, ma tuttora carente in termini di risposte mirate e soprattutto indirizzate a frenare la crescente epidemia che vede la regione al primo posto di persone con diabete , stante l'elevata percentuale, circa l'8% del totale della popolazione residente”.
Lo rende noto lo stesso Papaleo. Tra le richieste dell'associazione c’è quella “di procedere senza ulteriori indugi ad implementare il Piano Nazionale Diabete, recepito dalla Regione da oltre un anno, oltre che applicare la Legge Regionale 9/2010 , assolutamente inattiva a partire dalla funzionalità della speciale Commissione Regionale Diabete.
Si è convenuto, inoltre, di procedere, già dai prossimi giorni, a ricomporre la Commissione per renderla operativa, anche per riprendere il confronto fra tutte le Componenti più direttamente interessate, oltre che per riflettere circa la razionalizzazione della spesa farmaceutica, sottesa all'uso dei presidi  sanitari e degli stessi farmaci, in modo da evitare inutili e dispendiosi sprechi,  in uno con l'avvio della importante fase della Educazione Terapeutica, ottenibile se si riuscirà a realizzare la Rete Diabetologica Territoriale, attraverso un migliore rapporto Ospedale- Territorio e con l'insediamento dei cosiddetti Team dedicati.
L'occasione, infine, è stata utile per riflettere circa l'altro fenomeno in crescendo rappresentato dalla Obesità, vero oltre che principale veicolo per approdare alla malattia diabetica; da qui, l'importanza di Campagne di prevenzione mirate, a partire dal Sistema Scolastico, ma anche riprendendo gli obiettivi che erano stati individuati attraverso l'istituzione dell'Osservatorio Regionale sul Diabete (il primo a livello regionale), raccordandolo possibilmente – conclude Papaleo – a quanto potrà essere pensato e avviato dal recente insediamento della Fondazione per la Ricerca nel socio-sanitario”.  

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