Al via il progetto pilota “Api e Orti” a Potenza

È stato firmato oggi l’atto di governance tra Conapi, il Consorzio nazionale che riunisce oltre 600 apicoltori in tutta Italia e Legambiente, che hanno deciso di unire le forze con un preciso obiettivo strategico: collaborare per la corretta informazione e sensibilizzazione sul sistema delle api quale indicatore di salvaguardia e biodiversità ambientale e sui principi dell’agricoltura biologica.
Per dare concretezza agli intenti sottoscritti, è stato presentato il progetto pilota Api e Orti, un’iniziativa in collaborazione con il dipartimento di Scienze Agrarie dell'Università di Bologna che prevede il monitoraggio delle api collocate presso orti urbani al fine di valutarne lo stato di salute e, di conseguenza, quello dell'ambiente urbano circostante.
La scelta ha coinvolto gli orti gestiti dal circolo Legambiente “Ken Saro Wiwa”. Si tratta di 34 lotti di circa 65 metri quadrati ciascuno, su una superficie di 3.500 mq concessi dal Comune di Potenza in comodato d‘uso gratuito per tre anni. Sorti in uno dei quartieri tra i più popolosi della città, Macchia Romana, a ridosso di un parco cittadino e in un’area in completo stato di degrado ed abbandono, interamente riqualificata da Legambiente, sono ormai un punto di riferimento per l’intera comunità. Attraverso un bando ad evidenza pubblica, i lotti sono stati assegnati a cittadini secondo criteri di reddito, età e residenza nel quartiere e suddivisi in due categorie: orti sociali con l’obiettivo di coinvolgere gli anziani in attività occupazionali al fine di rompere l’isolamento e incentivare i momenti di socializzazione ed incontro, orti per famiglie come iniziativa di sostegno al reddito attraverso la produzione orticola finalizzata all'autoconsumo. Le domande arrivate sono state 56 (il doppio dei lotti disponibili) dimostrando l’entusiasmo e l’interesse della città. L’area è stata inaugurata e consegnata ai contadini di città il 21 maggio 2015.
È proprio qui che si è deciso di ospitare alcuni alveari in grado di facilitare, attraverso l’azione di impollinazione, la buona riuscita delle coltivazioni. Dal punto di vista operativo, le famiglie di api saranno controllate e analizzate dalla primavera all’autunno inoltrato, per valutarne la salute in ambiente urbano, attraverso analisi di laboratorio in grado di individuare anche sostanze tossiche introdotte nell’ambiente.

L’obiettivo non è certo diffondere allarmismo, ma semmai rinforzare l’idea che esiste uno stretto legame fra tutte le forme viventi. Tanto che anche una piccola ape può aiutarci a comprendere meglio ciò che accade al clima, all’agricoltura e quindi alla salute del pianeta e dell’uomo.

Ogni alveare sarà controllato dal punto di vista della mortalità delle api (tramite le gabbie underbasket poste sotto l’entrata delle arnie), della loro salute e della produzione annuale di miele. In due momenti dell’anno – primavera e tarda estate – saranno prelevati campioni di api e di miele, per effettuare analisi finalizzate a individuare eventuali residui di pesticidi e altri contaminanti, come i metalli pesanti.

Il progetto – attivo anche nelle città di Milano e Bologna – si concluderà ad autunno inoltrato, con la presentazione dei dati di laboratorio e della cronaca della vita delle postazioni. Sono già stati effettuati incontri fra volontari e tecnici per impostare il lavoro e mettere a punto le modalità di raccolta dei dati. Non mancheranno momenti divulgativi con il pubblico e, laddove si produrrà miele, anche iniziative pubbliche di smielatura e di assaggi.
bas04 

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