Aiart: a Potenza presentazione libro su “Umanità mediale”

Che influenza hanno i media sulla società? Come è cambiata la cultura a causa della loro pervasività? Che cosa fa la televisione ai nostri bambini? Internet ci rende più intelligenti o più stupidi? I social network sono un ambiente pericoloso o sicuro? A queste e altre domande prova a rispondere il libro “Umanità mediale. Teoria sociale e prospettive educative” (edito da Ets) che sarà presentato a Potenza presso lo spazio Godesk venerdì 24 giugno alle ore 18.00 nell’ambito della manifestazione NEFELE MENTAL LIFE CINEFESTIVAL.
All’evento organizzato dall’Aiart (l’Associazione spettatori di ispirazione cristiana) in collaborazione con la Regione Basilicata, interverranno Oreste Lo Pomo (Comitato esecutivo Ordine nazionale dei giornalisti) e Gennaro Giuseppe Curcio (Segretario generale Istituto Internzionale Jacques Maritain). Introdurrà la Presidente Aiart di Potenza, Loredana Albano, mentre modererà i lavori, la giornalista Margherita Sarli. Sarà presenta anche uno dei due autori del libro Massimiliano Padula, massmediologo e Presidente nazionale Aiart.
«Il libro – spiega Padula – nasce dalla volontà di (ri)mediare a quelle angolazioni di senso che hanno distorto l’originalità del legame tra uomo e media. Un legame che ha caratterizzato l’ultimo secolo e mezzo fino ad assumere i tratti di una normalità culturale, di abitudini, scelte e sensazioni condivise e che in questo lavoro, proviamo a reinquadrare a partire da colui che lo ha pensato, creato, sviluppato: l’uomo. Io e il mio coautore Filippo Ceretti siamo convinti – aggiunge lo studioso – della necessità strategica di una vera e propria educazione mediale. Per questo motivo, proponiamo l’idea di meducazione, per evidenziare come l’intervento media-educativo sia rivolto non tanto agli oggetti tecnologici, quanto sull’uomo stesso (quale soggetto creativo di azioni comunicative), in modo che egli sappia convivere e adoperare le potenzialità comunicative/rappresentative dei media digitali. Si tratta – conclude Padula – quindi di educare i media (perché i media siamo noi), di generare pensieri e azioni ispirate alle più alte qualità (cognitive, etiche ed estetiche) dell’umano».

Bas 05

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