Agricoltura: Cia, nuove pesanti penalizzazioni

“Nessuno se lo aspettava, seppure sia successo anche l'anno scorso: il pacchetto agricolo è stato escluso dal decreto Milleproroghe”. E’ quanto rileva la Cia-Confederazione Italiana Agricoltori della Basilicata sottolineando che un’impresa agricola lucana su tre è a rischio chiusura. I costi insostenibili, i prezzi non più remunerativi e i redditi ancora in deciso calo mettono in pericolo il futuro dell’agricoltura lucana, la cui grave crisi è sempre più ignorata a livello nazionale e decisamente sottovalutata a livello regionale.
Unica proroga approvata nel “pacchetto” e relativa al settore primario è quella delle multe latte, il cui pagamento è stato rimandato ulteriormente al 30 giugno 2011, per agevolare gli allevatori “furbi” della Padania. Il rifiuto più sorprendente è stato quello della tassa agevolata sul gasolio, attesa da oltre due anni e già approvata in numerosi paesi europei, con il benestare dell'Ue: dato che, a causa di un'apertura di infrazione da parte della stessa Ue, da circa un paio d'anni i produttori in serra non godono più dell'accisa zero, l'intenzione era quella di risarcirli tramite una tassa di 21 euro ogni mille litri da pagare dietro l'impegno di ridurre i consumi di carburante. Ma per la seconda volta, il provvedimento non è stato approvato all'interno del Milleproroghe.
Questione diversa è quella del settore bieticolo-saccarifero, che grazie ad Agea ha già beneficiato di ventuno degli ottantasei milioni richiesti come contributo grazie, ma che rimarrà ancora in attesa dei restanti sessantacinque. Le associazioni degli allevatori, invece, restano in profonda crisi: senza gli ottanta milioni richiesti, la loro attività è a forte rischio di collasso.
"A livello nazionale – riferisce il presidente della Cia lucana, Donato Distefano – abbiamo deciso di riprendere la battaglia. A breve partirà la nostra campagna di mobilitazione. Andremo avanti con la massima decisione in difesa dei redditi dei produttori agricoli, che continuano a diminuire in maniera drammatica, e per far sì che il governo finalmente predisponga, come ha del resto già fatto con altri settori produttivi, misure efficaci a supporto delle aziende agricole che non possono continuare ad operare tra difficoltà e grandi incertezze. Crediamo che in questo particolare momento sia importante sviluppare -afferma il presidente della Cia- iniziative di carattere unitario sia a livello territoriale che nazionale. Occorre una forte mobilitazione per far sentire la voce della protesta di un mondo, quello agricolo, che è stanco delle prese in giro, che è stanco della ghettizzazione, che vuole una politica veramente efficace nei confronti delle imprese. Cogliamo l’occasione per rinnovare la nostra richiesta di effettuare a breve la Conferenza nazionale sull’agricoltura e lo sviluppo rurale, preceduta da quella regionale. Sono appuntamenti imposti dai complessi problemi che attanagliano il settore".
Di Stefano, infine, ha fatto riferimento alle questioni dell’agricoltura lucana, quali i tempi e le procedure dei bandi regionali e la riforma della governance agricola, individuando nel Tavolo verde “il luogo istituzionale di tale confronto”.

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