“Dal primo ottobre cambia la fatturazioni per gli abbonati Sky, che passa da 12 a 13 mensilità, con contestuale aumento del canone dell’8,6%. A parere dell’ADOC “Gli operatori di comunicazione elettronica continuano a nascondere aumenti del proprio canone, anche piuttosto consistenti e difficili da far digerire ai consumatori, dietro cambi della periodicità di fatturazione. È una prassi che penalizza gli utenti, ai limiti della pubblicità ingannevole”.
Lo comunica con una nota il Presidente Adoc Basilicata Canio D’Andrea.
“ Nel caso di Sky siamo di fronte – sostiene D’Andrea – ad un vero e proprio aumento: difatti, anche in caso di fatturazione bimestrale e annuale il costo complessivo del canone sarà maggiorato dell’8,6%. Al di là del cambio di calcolo della fatturazione. Quest’ultimo, a nostro avviso, dovrebbe essere necessariamente basato su una riparametrazione delle precedenti condizioni economiche. Ovvero, che anche con il passaggio a 13 mensilità il consumatore non deve subire variazioni dei costi sostenuti. Inoltre, il cambio di fatturazione pone due spinose questioni. La prima riguarda il pagamento con RID: i pagamenti con addebito bancario hanno cadenza mensile solare, per cui il cambio di calcolo della fatturazione a 28 giorni provocherà uno sfalsamento tra tempistiche del RID e della bolletta, con possibile insorgenza di uno scoperto bancario, con eventuale morosità o di errori di calcolo delle spese. La seconda concerne il diritto alla libera scelta e alla comparazione: la diversa cadenza di fatturazione tra operatori mina la tutela della trasparenza e della comparabilità delle condizioni economiche tra le offerte”.
“Ad ogni modo – conclude -dovrebbe essere prevista la possibilità di recedere unilateralmente dal contratto senza penali”.